Si aprono i giochi per il nuovo Comandante Generale e all’interno di UNARMA, il sindacato dei Carabinieri al quale sono iscritti tantissimi militari dell’Arma, anche della zona dei Castelli e del Litorale romano, è in atto un vero e proprio scisma. Ma quali sono i motivi della scissione?
“Anche questa volta, non stiamo zitti!
Unarma Asc, il più grande ed il più antico sindacato italiano dei Carabinieri, da 27 anni ha ben presente il ruolo che deve svolgere tra i militari dell’Arma. Uno dei più importanti è sicuramente quello di tutelare l’integrità dell’Istituzione, nelle sue prerogative e nelle sue peculiarità che rappresentano il bene primario di ogni Carabiniere. Da qualche settimana assistiamo, da parte di autorevoli organi di informazione di settore, ad un’offerta di spunti di riflessione legati alle relazioni politiche dei probabili futuri Comandanti Generali, nelle more del congedo dell’attuale Generale Nistri.
Ci sembra poco comprensibile la “qualità” dell’informazione in quanto si tratta di dirigenti di altissimo spessore professionale che sono in servizio da almeno 40 anni e, a quel livello, non aver avuto rapporti di ogni tipo con personaggi famosi della politica, ci sembra impossibile.
Dopo Nistri amico di Franceschini e Agovino, amico di Di Maio, ora a chi tocca?
A qualche altro Generale, amico del Veneto Zaia? A qualche amico di Salvini, della Meloni o di Renzi? Certi meccanismi di “strumentalizzazione” di alcune informazioni, sono ben noti a chi scrive.
Ci sembra che certe notizie di Gossip non contribuiscano a chiarire o a pretendere la trasparenza di nomine così importanti per 110.000 Carabinieri, i quali – oltre che esigere il rispetto delle regole e della legalità anche nelle nomine istituzionali e una scelta coerente su dirigenti che garantiscano equilibrio e competenza – aspettano con molto più interesse una buona legge sulla sindacalizzazione militare, la revisione del contratto di lavoro e del trattamento pensionistico e… ogni volta che escono di Servizio, sperano di non doversi scontrare con norme od interpretazioni di esse che tutelano più i delinquenti che loro stessi”.