Blitz antimafia tra gli ultras del Milan: i presunti rapporti tra il rapper Fedez e il tifo violento dello Stadio San Siro
Un’ombra oscura si allunga sul mondo dorato del rapper Fedez. Dall’inchiesta che ha portato all’arresto di 18 persone tra gli ultras di Milan e Inter, emerge un legame preoccupante tra il cantante e L.L., capo della curva sud rossonera.
L’ombra della bibita di Fedez a San Siro nello scandalo degli ultras del Milan
Fedez, pur non essendo indagato come chiarisce Il Messaggero, avrebbe chiesto a L. di intervenire per distribuire la sua bibita “Boem” all’interno di San Siro, offrendo agli ultras una percentuale sui profitti. L., intercettato, si diceva pronto ad attivarsi anche con la curva dell’Inter. Ma non è tutto. Fedez avrebbe anche cercato in L. un aiuto per la sicurezza personale, chiedendo di individuare una persona fidata per proteggere lui e la sua famiglia. Si parla anche di un progetto comune per rilevare la discoteca “Old Fashion” di Milano.
Il legame tra i rapper e il tifo violento
L’aspetto più inquietante del legame tra Fedez e gli ultras riguarda però il pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino. L’aggressione, avvenuta a maggio, sarebbe stata organizzata da una frangia violenta degli ultras milanisti, tra cui il bodyguard di Fedez, C.R.. Questo episodio, secondo il gip, dimostra come il gruppo si sia trasformato in una “sorta di gruppo violento dedito a spedizioni punitive, anche su richiesta”. Resta da capire quale sia la natura del rapporto tra Fedez e L. Il cantante si è forse rivolto al capo ultrà per ingenuità, sottovalutando la pericolosità del personaggio? Oppure c’è qualcosa di più? Le indagini proseguono, e nuovi dettagli potrebbero emergere nelle prossime settimane.