Cittadina russa non viene servita per la sua nazionalità: il grave episodio accaduto in un duty free dell’Aeroporto di Fiumicino.
Brutto episodio all’Aeroporto Internazionale “Leonardo Da Vinci” di Fiumicino, dove una donna di origine russa ha subito una forte discriminazione per la sua provenienza dalla Russia. All’interno di un duty free interno allo scalo romano, la cittadina non ha potuto acquistare una bottiglietta d’acqua: al momento del pagamento, una cassiera non avrebbe accettando il saldo per le origini della donna.
La cittadina russa discriminata all’Aeroporto di Fiumicino
Vittima della vicenda, ripresa da tutti i giornali nazionali, è la professoressa Anna Larina, docente di russo e residente in Italia da più di dieci anni. La signora si era presentata al duty free della Aelia, avendo bisogno di acquistare una bottiglia d’acqua. Al momento del pagamento però la sorpresa, con una dipendente dell’attività che si è rifiutata di accettare il pagamento.
La storia raccontata su Instagram
La docente ha voluto raccontare la propria disavventura sul proprio profilo Instagram, in una storia al limite del surreale. Secondo il racconto della donna, sentendo l’accento i dipendenti di Aelia prima gli avrebbero chiesto il passaporto, poi vedendo che successivamente proveniva dalla Russia, si sarebbero rifiutati categoricamente di vendere ogni tipo di prodotto alla cliente.
La scusa dentro il duty free dell’Aeroporto di Fiumicino
Facendo sempre riferimento al racconto della professoressa Larina, la dipendente – forse anche assistita da un collega – avrebbe utilizzato delle banali scuse per giustificare il comportamento. In merito avrebbe detto: “Siete responsabili della guerra in Ucraina, quindi qui non potete acquistare nulla. Questo provvedimento è stato emanato dal Ministero degli Esteri“.
Le reazioni all’episodio di razzismo
Ovviamente il Ministero degli Esteri, sia sotto l’esperienza di Mario Draghi che di Giorgia Meloni, non ha mai emanato nessuna direttiva o legge per non vendere prodotti ai cittadini russi. L’episodio, diventato virale grazie al reels della docente su Instagram, ha portato in poche ore alle scuse ufficiali di Aeroporti di Roma (che non ha competenze sul duty free) e la stessa Aelia, su cui partirà un’indagine interna per la vicenda.