Roma. Dopo le recenti notizie sul risarcimento del porno prof della Sapienza, il quale, come lui stesso ha detto, sarebbe stato vittima di bullismo universitario, ora il primo ateneo della Capitale è pronto a fare chiarezza dopo l’esposto alla Corte dei Conti dell’ex docente Ruggero Freddi: “Non dobbiamo risarcire lo Stato, semmai dobbiamo essere risarciti”.
La Sapienza risponde alle accuse di Ruggero Freddi, il prof ex pornostar
Ruggero Freddi, ribattezzato porno prof per i suoi trascorsi nel cinema hard, nello scorso mese di gennaio era riuscito a vincere, lo ricordiamo di fronte al giudice civile contro l’Ateneo, che nel 2019 lo aveva allontanato senza pagarlo per il suo lavoro da docente di Analisi matematica. Al prof Freddi, erano stati riconosciuti 2500 euro per le 60 ore di insegnamento svolte e non pagate in precedenza. Oltre a ciò, l’Ateneo era stato anche condannato a pagare, oltre alle spese processuali dovute, anche una sanzione di 1500 euro a titolo di responsabilità aggravata per “l’atteggiamento di ingiustificata chiusura” nel corso del procedimento. Sul tema, infine, c’era stato un netto ed esplicito invito da parte di Freddi affinché i giudici contabili individuassero i responsabili della vicenda, puntando direttamente il dito contro la Rettrice e la responsabile del suo Dipartimento di riferimento: ”Visto che il Rettore di Università di Roma La Sapienza e il direttore del dipartimento al quale afferisce il corso dal quale fui allontanato senza nessun motivo e senza essere pagato per il lavoro svolto, T.C., per quanto ne sappia, non hanno provveduto, e ne intendono provvedere, a individuare chi ha commesso i numerosi errori relativi al mio caso, ho deciso di depositare un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale e danno d’immagine” – aveva detto Freddi. Per poi, aggiungere: ”Chi ha sbagliato nei miei confronti ha un nome e un cognome. Non è giusto che vengano usati i soldi pubblici per delle responsabilità individuali”, aveva sottolineato Freddi.
”La Sapienza non deve certo risarcire lo Stato, ma semmai dovrebbe essere risarcita”
Ora, per tutta risposta, arriva la contestazione di Sapienza, che spiega che “la Rettrice e la direttrice del dipartimento – indicate da Freddi nell’esposto – sono del tutto estranee ai fatti riferiti all’incarico che hanno causato la condanna di Sapienza al pagamento delle somme”, sottolineando, inoltre, come proprio la rettrice Antonella Polimeni si sia messa in moto per attivare “l’azione in via stragiudiziale necessaria per il recupero delle somme pagate dalla Sapienza”. Insomma, il messaggio è chiaro: un’eventuale indagine della Corte dei Conti non spaventa l’Ateneo, che si ritiene parte lesa di tutta la vicenda, dichiarando: ”La Sapienza non deve certo risarcire lo Stato, ma semmai, essa stessa dovrebbe essere risarcita nel caso in cui la Corte dei Conti accertasse eventuali responsabilità erariali in capo a coloro che hanno conferito l’incarico di insegnamento senza contratto”.