Un eterno riposo sconvolto così dalla burocrazia, fredda e indifferente ai sentimenti delle persone, costrette ad apprendere una decisione così delicata senza essere stati consultati o quantomeno avvisati.
La burocrazia cimiteriale scavalca il tatto verso chi ha subito un lutto. Succede così che nel cimitero di Sabaudia, sul litorale laziale, oltre cento salme siano state esumate, disposte poi in apposite cassettine e sempre all’interno del campo santo, a cose già fatte, senza informare parenti e familiari.
È la situazione raccontata a Il Messaggero da alcuni familiari che, giunti sul posto, hanno appreso che i loro defunti erano stati trasportati “altrove”, senza nemmeno un’informativa privata, intima e preventiva alle famiglie prima che iniziasse l’esumazione. “Siamo nell’epoca dei social, ma per una cosa così delicata ci si è limitati all’ordinanza pubblica su albo pretorio”, ha raccontato una donna al quotidiano.
Salme esumate senza informare i parenti: “Lo abbiamo saputo via passaparola o su un elenco”
Di fatto per tantissime vedove, nipoti, madri e parenti stretti l’unico modo per capire dove si trovassero i propri defunti è stato rintracciarne il nome su un elenco affisso all’interno del cimitero di Sabaudia, tra l’altro in una posizione poco visibile e con un cartello dai caratteri minuscoli. Nessuna comunicazione preventiva, quindi, che permettesse di conoscere quando l’amministrazione cimiteriale intendesse procedere all’esumazione dei corpi: dall’8 aprile le salme sono state trasferite dal secondo campo a terra senza contatti con le famiglie, come disposto da un’ordinanza sindacale.
Una sorpresa che ha inflitto spaesamento e ferito tantissime persone, abituate a recarsi al cimitero per salutare i cari, trovandoli invece in una nuova destinazione, senza saperlo, e perdipiù in apposite cassettine in attesa della successiva tumulazione. “Alcuni lo hanno saputo via passaparola, altri solo una volta arrivati al cimitero”, ha raccontato una parente a Il Messaggero. Il punto è che non tutti i familiari hanno la possibilità di conoscere la sorte dei loro cari via “diretta”. Alcuni, residenti fuori Sabaudia o addirittura all’estero, potrebbero così recarsi al camposanto senza ritrovare il defunto, lì dove credevano riposasse.
Un eterno riposo sconvolto così dalla burocrazia, fredda e indifferente ai sentimenti delle persone, costrette ad apprendere una decisione così delicata senza essere stati consultati o quantomeno avvisati.