Voleva farla finita, aveva intenzione di uccidersi. E per farlo aveva ‘scelto’ il Ponte Vittorio Emanuele: voleva gettarsi nel Tevere, farsi trascinare dalle acque. E cancellare così la sua vita e tutti i suoi problemi, quelli che forse non aveva più la forza di affrontare. Era lì ferma, seduta sulla balaustra di marmo del ponte: sul viso le lacrime, nel cuore un dolore troppo grande da spiegare. Era decisa, voleva mettere la parola fine alla sua vita, ma non poteva certo sapere che sarebbe stata vista da un passante, che ha subito allertato la Polizia. Una chiamata tempestiva che l’ha salvata.
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L’arrivo della Polizia che sventa il suicidio
Erano da poco passate le 2 di notte quando la Polizia, dopo aver ricevuto la chiamata, si è presentata lì, sul Ponte Vittorio Emanuele. Sulla balaustra di marmo la ragazza, con le gambe nel vuoto. Con un’unica intenzione: farla finita. Gli agenti con delicatezza e sensibilità si sono avvicinati a lei, hanno cercato di parlarle, di farle capire quanto la vita sia preziosa. Con i suoi alti e i suoi bassi. Danilo, un poliziotto eroe, ha cercato un dialogo. E la ragazza, dopo qualche secondo di diffidenza, ha capito che poteva fidarsi e ha iniziato a parlare dei suoi problemi, dei motivi che l’avevano portato lì. A quella decisione. Mentre parlava e si raccontava, Alessandra (nome di fantasia) non si è accorta che l’altro poliziotto l’aveva afferrata alle spalle. E l’aveva messa al sicuro prima sul ponte, sull’ambulanza che l’ha portata in ospedale.
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La gioia
Danilo e il suo collega hanno fatto sì il loro lavoro, ma non dimenticheranno mai quel momento. E quel turno notturno: hanno salvato una ragazza che, forse, si sarebbe gettata nel Tevere. E avrebbe così buttato via la sua vita.