Chiuse le indagini sul tassista che ha violentato due clienti salite sul suo taxi per rientrare a casa. Il tassista romano di 46 anni è responsabile degli stupri e andrà al processo, secondo quanto dichiarato dal pm Maria Gabriella Fazi.
Gli episodi di cui è l’artefice sono due: uno avvenuto nell’aprile del 2017 ed un secondo nel gennaio 2020. Le due vittime sono una 20enne America ed una romana di 34 anni, per le quali era stato arrestato ma scarcerato per ‘assenza di prove’ dopo soli sette giorni.
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Roma, le violenze sul taxi
Gli investigatori hanno ricostruito i due diversi episodi di violenza realizzati per mano di un tassista romano di 46 anni.
La prima violenza riguarda una ragazza americana di 20 anni: dopo esser stata prelevata dal tassista ed essersi accomodata nel sedile posteriore, il tassista ha iniziato a palpeggiarla nonostante le resistenze. Il tassista romano, inoltre, avrebbe fermato l’autovettura per posizionarsi sul sedile posteriore, così da completare la violenza sessuale bloccando la ragazza. Fortunatamente la ragazza riuscì a liberarsi, scappando via e contattando le forze dell’ordine. L’indagine fu archiviata per mancanza di prove.
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Nel secondo episodio, il tassista ha violentato una 34enne romana, che aveva deciso di prendere un taxi dopo aver passato la serata fuori. Dal momento che aveva bevuto, la ragazza, aveva giustamente deciso di non mettersi alla guida e rivolgersi ad un tassista. Quest’ultimo dopo averla accompagnata a casa, l’ha costretta entrando nel suo appartamento e abusando di lei, approfittando dello stato di alterazione della donna.
Il tassista ha poi ricontattato la ragazza tramite telefono e solo a quel punto le forze dell’ordine hanno avuto le risorse necessarie per avviare le indagini.
I carabinieri hanno altresì contattato la statunitense che aveva sporto denuncia nel 2017 per mostrarle le fotografie dell’uomo: la ragazza lo ha riconosciuto.
E’ dunque scattata la seconda accusa per violenza sessuale che porta l’uomo diritto al processo.