Roma. Botte, maltrattamenti, traumi – fisici e psicologici. Ma non solo. Un incubo senza fine quello vissuto da una donna dentro le proprie mura domestiche a causa del compagno, ora, gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. Lui, un uomo polacco di 47 anni, è stato raggiunto nelle ultime ore da un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma.
Picchiava da anni la compagna dentro casa
Un fenomeno che andava avanti da tanto, troppo, tempo. Da anni, infatti, la povera donna subiva maltrattamenti fisici e morali da parte dell’indagato che si sono tradotte spesso in lesioni fisiche con le quali ha dovuto convivere per tutto questo tempo. Ma il trauma più grave è quello che ti lascia dentro la paura, il panico, e che spesso è il nemico di ogni denuncia. La vittima, di fatto, non aveva mai denunciato il compagno durante tutti questi anni perché temeva che le cose potessero peggiorare.
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La furia dell’uomo in preda all’alcool
Ma, purtroppo, anche senza denuncia, le cose si complicano sempre, e le violenze non hanno limite. Il soggetto indagato, inoltre, aveva anche un pessimo rapporto con l’alcool, nel senso che ne abusava di continuo – era sotto il giogo di una vera e propria dipendenza – il che lo portava ad incrementare non solo la frequenza ma anche l’impeto delle sue aggressione alla compagna. Negli ultimi mesi, infatti, la situazione era degenerata, diventando insostenibile e pericolosa: l’uomo l’aveva picchiata più volte cagionandole, in 4 diverse circostanze, un trauma cranico, un trauma cranico e facciale, ecchimosi all’occhio e la frattura di una gamba, lesioni tutte documentate dai referti dei vari Pronto Soccorso nei quali si era recata per farsi medicare. L’ultimo episodio, il più violento di tutti, ha costretto la donna al ricovero che, ascoltata dagli investigatori del commissariato Celio su quanto fosse accaduto, è stata dagli stessi rassicurata ed ha deciso di sporgere denuncia nei confronti del 47enne.
L’arresto della Polizia
I poliziotti hanno così dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare portando l’indagato nel carcere di Regina Coeli. Ad ogni modo l’indagato è da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle Indagini Preliminari, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.