Roma. La sensibilità ambientale non è di certo la nostra virtù migliore, in tutta Italia così come nel territorio capitolino. E le indagini messe in atto dagli agenti della della Polizia Locale, Unità SPE (Sicurezza Pubblica ed Emergenziale) lo dimostrano chiaramente. In molti casi, vengono riscontrate attività di gestione illegale dei rifiuti con altissimo impatto ambientale. Le ultime ”scovate” avvenivano nei pressi del Centro Raccolta AMA di via Mattia Battistini da parte di alcuni soggetti. Scattate in questi giorni le prime denunce.
Le indagini della Polizia Locale
Le attività illecite erano portate avanti, in questo caso, da parte di due uomini, di nazionalità bosniaca di 40 e 45 anni, che alloggiavano nel campo rom di via Cesare Lombroso. I due soggetti, per mezzo di autocarri posizionati in sosta nelle adiacenze dell’isola ecologica del quartiere Primavalle, effettuavano carico di materiali di ogni tipo, prelevandoli dai veicoli di cittadini, sia privati che di aziende, i quali, di volta in volta, venivano adescati mentre si dirigevano verso il Centro di Raccolta.
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Le attività illecite di via Mattia Battistini
Dopo aver prelevato i rifiuti, intercettando i cittadini diretti verso l’isola ecologica, li setacciavano alla ricerca di materiali ferrosi, mentre il resto veniva in seguito disseminato in parte sui terreni adiacenti il Centro di Raccolta e in parte intorno al campo nomadi. Ovviamente, l’obiettivo era la rivendita dello stesso materiale.
Il materiale ritrovato: rifiuti speciali e contaminanti
Dopo l’intervento dei caschi bianchi, gli agenti hanno fermato i due uomini durante una delle operazioni illegali e hanno deciso di aprire il loro furgone per verificare la ”merce” all’interno. Diversi erano i rifiuti rinvenuti, la maggior parte dei quali speciali e pericolosi, come ad esempio legno, materiale plastico pneumatici, sanitari, rifiuti provenienti da lavorazioni edili, ingombranti e anche apparecchiature per la stampa industriale.
Scattano le denunce
Gli uomini sono stati denunciati e poi si è proceduto al sequestro degli autocarri utilizzati per il trasporto dei rifiuti in questione. Le indagini, intanto, proseguono per individuare ulteriori individui coinvolti nel traffico illecito. Certo è che, oltre al grave impatto ambientale, le conseguenze delle loro azioni erano anche economiche, poiché il resto del materiale disseminato nei terreni circostanti e che non poteva essere venduto, veniva continuamente rimosso con operazioni specifiche di pulizia e bonifica del terreno.