Torna l’allarme legionella nei palazzi di Giustizia della Capitale, stavolta nei locali della Corte d’appello di Roma. Lo si apprende da una puntuale nota della Presidenza della Corte d’appello e da articoli di stampa che seguono con attenzione la vicenda. Come massimo rappresentante dell’Ordine forense della Capitale, è il Presidente Antonino Galletti a chiedere “un intervento risolutivo del problema a tutela della salute dei colleghi, dei magistrati e del personale degli uffici giudiziari, rinnovando gli impianti e bonificando le condotte idriche, ormai vetuste”.
Dalla nota della Corte d’appello si apprende infatti che “all’esito delle indagini microbiologiche è stata riscontrata la presenza del batterio della legionella in alcuni campioni d’acqua… e si sta procedendo con la massima urgenza alle operazioni di iperclorazione…Non essendo stati segnalati casi di possibile contagio, la situazione ragionevolmente non dovrebbe generare preoccupazioni…”.
“Diamo atto al Presidente Panzani e al Presidente Vicario Gallo di essere intervenuti con la consueta celerità anche in questa occasione – commenta l’avvocato Galletti – Lo stesso però non possiamo non chiedere agli organi competenti, in particolare al Ministero di Grazia e Giustizia, un intervento strutturale che si spera possa essere risolutivo di questo ormai annoso problema, sottraendo le centinaia e migliaia di operatori del diritto che quotidianamente lavorano nei palazzi di Giustizia romani – non solo avvocati dunque – dalla spada di Damocle dell’esposizione alla legionella. Cogliamo l’occasione per ringraziare gli organi di stampa per l’attenta vigilanza esercitata su un tema tanto delicato che riguarda la salute pubblica”.