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Roma, stalker distrugge la carriera di un olimpionico: “Non mi darò pace finché non sarà morto”

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GIovane atleta vittima di una stalker - www.ilcorrieredellacittà.com

Lo ha perseguitato per mesi, rendendogli la vita un inferno e rovinando anche la sua carriera sportiva. Un atleta olimpico ha raccontato di essere stato perseguitato da una 30enne con cui aveva avuto una breve frequentazione, chiusa in pochi mesi. La donna, però, non ha mai accettato l’esito di quella storia e dal 2019 e 2020 si è accanita in ogni modo verso il giovane sportivo della nazionale di atletica, in forze anche alla polizia.

La reazione di lei diventa l’incubo di lui: chiamate in tarda notte, a cui lui non può sottrarsi anche in virtù della sua carriera sportiva. Atteggiamenti ossessivi e controllanti che hanno minato anche le relazioni di lui, tentando di influenzare contattando amici, parenti e conoscenti. E poi minacce e appostamenti: “Ho dovuto chiudere anche il mio profilo Instagram per questa storia”, ha raccontato lui al Messaggero.

Atleta olimpico vittima di stalking: “La mia vita è un incubo, ho perso anche uno sponsor”

Una conoscenza che si è trasformata in un incubo, quella che un giovane atleta olimpico ha raccontato ieri in un’aula di tribunale a Roma. A processo una 30enne, accusata di stalking e diffamazione, con cui si era frequentato tra il 2019 e il 2020 a Roma, dopo essersi conosciuti a una festa in un locale.

La ragazza, per esercitare il controllo sul giovane, ha invaso ogni suo spazio professionale e personale. Lo ha contattato per mesi anche di notte, costringendolo a rispondere alle chiamate, “Devo essere per forza reperibile per i controlli antidoping e rispondere anche a numeri che non conosco”, ha giustificato lui al Messaggero. Non contenta, ha monitorato ogni sfera della sua vita, anche quella social, puntando al suo profilo Instagram, da 20mila followers. Ogni post che alludesse a una sua vita sociale, era un’occasione per fargliela pagare. “Mi controllava, se postavo qualcosa con amici, colleghi o fan, li contattava per metterli in guardia”, fino a che lui è stato costretto a chiudere il profilo, che utilizzava anche per sponsorizzare la sua carriera sportiva.

Una visibilità che è stata danneggiata pesantemente anche lato sponsor. La vicenda ha influenzato anche gli sponsor: “Avevo un contratto da 25mila euro annui con Nike, ma per questa situazione ho dovuto rinunciare”, ha affermato al Messaggero.

Stalker minaccia di uccidere un giovane atleta: “Non mi darò pace finché non sarà morto”

Dal lavoro, fino alla famiglia, la donna è arrivata a contattare anche la famiglia dell’atleta all’estero. Ha tentato di diffamare il ragazzo contattando per esempio il fratello minorenne, la famiglia di una ragazza che aveva associato all’oggetto della sua ossessione. Uno stalking senza freni, che ha gettato l’atleta in un tormento senza fine. “Non mi darò pace finché non sarà morto”, avrebbe detto a un amico della vittima via social che lo avrebbe difeso, minacciando di voler pugnalare la vittima.

L’obiettivo ultimo era la distruzione del ragazzo, dal lavoro fino alle relazioni personali. Aveva contattato anche il suo allenatore e le figlie, pur di diffamare l’ex fiamma e umiliarlo. “Una volta si è fatta trovare in un posto dove c’ero anche io e mi ha aggredito urlandomi addosso e insultandomi”, ha confidato lui, “Ho dovuto spiegare a tutti il mio disagio”. Un disagio che lo sportivo ha raccontato agli inquirenti, che ora dovranno restituire serenità alla vittima portando giustizia.

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