Lutto nel mondo della musica per la morte di Adriano Urso, 40 anni, pianista jazz fra i più noti a Roma, stroncato da infarto dopo aver spinto la sua auto, una ultra cinquantenaria Fiat 600 blu, per un lungo tratto. Il noto pianista domenica sera si trovava in via Madrid, a Roma 70: la sua auto era in panne, in una serata di pioggia. Dopo aver tentato più volte di rimetterla in moto, insieme a due passante ha iniziato a spingere il veicolo, fino a quando è ripartito. Ma è stato probabilmente lo sforzo a causargli il malore fatale.
Il malore dopo aver spinto l’auto
Sono stati proprio i passanti che lo avevano aiutato a far ripartire l’auto a chiamare i soccorsi: sul posto sono arrivati i sanitari del 118 e la polizia. Ma il musicista è morto durante i tentativi di rianimazione. Non appena si è diffusa la notizia della sua scomparsa, sui social sono apparsi più di 800 di messaggi di cordoglio, a partire da quello postato dal fratello Emanuele Urso: “Hai lasciato un vuoto incredibile e incolmabile nella mia vita, ancora non posso credere che il mondo sia così ingiusto, addio fratello mio!”. Ma ecco cosa alcuni dei messaggi scritti sulla bacheca del pianista. “Persona unica ed inimitabile, geniale! Come dimenticare lui seduto al pianoforte con il suo sigaro, un’icona senza tempo. Incredibile che non ci sia più” . “Quando suonava si stava improvvisamente zitti ad ascoltarlo”. “Un fulmine a ciel sereno la triste notizia della scomparsa del Maestro Adriano Urso Il mondo del Jazz perde un indiscusso cultore e artista! Ci stringiamo alla famiglia e agli amici. Chissà che cosa avverrà al momento dell’incontro con il suo beneamato Teddy Wilson…Riposa In Pace”, si legge sul profilo della Italian Swing Dance Society. La cugina, Maria Antonietta, invece scrive così: “Ciao Adriano, che la terra ti sia lieve. Lasci un vuoto incredibile. È difficile accettare che il destino ti abbia portato via. Ti ho visto crescere in tutti i sensi…ti ho visto a soli 3 anni volare sul pianoforte, ti ho visto adolescente, che come pochi, studiavi sino a notte fonda con passione ben più strumenti e studiavi per la scuola. Affettuoso, umile, rispettoso, talentuoso…potrei continuare all’infinito ma ora resta un gran dolore e un dispiacere enorme per non poterti più abbracciare, cuginetto”. Commovente quest’altro commento: “Davvero una pessima notizia, mi ha lasciato senza parole, ma le parole in queste circostanze non servono e non ce ne sono mai di adeguate. Una persona che poteva solo migliorare questo mondo pessimo, con il suo essere e la sua musica”.