Aveva escogitato un metodo per prelevare contati dall’albergo per il quale lavorava. In qualità di dipendente amministrativa di una società con sede operativa a Roma, erogava fatture per transizioni inesistenti, e i soldi andavano a finire nelle sue tasche e in quelle del suo compagno, titolare di un’azienda che si occupava di rifornire l’hotel di prodotti agroalimentari.
Le fatture false per pagamenti inesistenti
La dipendente, emettendo fatture false a carico degli alberghi che facevano capo alla società presso cui era impiegata, era riuscita a mettere in piedi una truffa che ammonta a 590mila euro. D’altro canto, come riporta Il Messaggero, Federica B. si occupava di registrare fatture passive dei fornitori e predisporre bonifici bancari per i pagamenti, avendo così libero accesso ali liquidi dell’azienda per la quale prestava servizio.
Dagli accertamenti svolti dagli inquirenti, coordinati dalla Procura di Roma, è risultato che le fatture redatte da Federica B. configuravano operazioni inesistenti e come beneficiario dei pagamenti c’era o il conto corrente della donna o quello della società che faceva capo al suo compagno, Massimo M.
La chiusura indagini della Procura della Repubblica di Roma che configura una truffa
La Procura di Roma ha chiuso le indagini a carico della coppia e non ha dubbi che quei soldi siano stati finalizzati a trarre un beneficio dai due indagati. In alcuni casi le spese personali venivano fatte direttamente dalla società, come successo per acquisti Amazon, per un importo di oltre 6mila euro, risultati tra giugno 2020 e febbraio 2021. Negli altri casi si trattava di pagamenti alla società agroalimentare. Tutto denaro, che secondo le risultanze investigative venivano utilizzate per il pagamento di bollette, ma anche per viaggi e shopping. Ora ai due è stato recapitato l’avviso di conclusione indagini e hanno chiesto di essere ascoltati dal magistrato inquirente, nella convinzione di poter chiarire le loro posizioni.
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