Cinque arresti, quattro per droga, sono stati effettuati ieri dai Carabinieri della Compagnia di Roma Casilina hanno eseguito un servizio di controllo straordinario del territorio nel quartiere Quarticciolo. Attività mirata alla prevenzione e alla repressione di ogni forma di degrado e illegalità nelle aree urbane di periferia. Oltre ai cinque arresti, due persone sono state denunciate a piede libero; in totale sono state identificate 176 persone ed eseguite verifiche su 95 veicoli.
I Carabinieri fermano una serie di pusher
In manette è finito un 25enne romano che alla vista della pattuglia dei Carabinieri in transito si è dato alla fuga e ha tentato di disfarsi di un involucro. Inseguito e fermato, il giovane è stato trovato in possesso di 12 dosi di crack e alcune dosi di hashish.
Un 30enne del Marocco, senza fissa dimora e con precedenti, è stato invece arrestato dai Carabinieri perché stato trovato in possesso di 17 dosi di droga, tra cocaina e crack.
I Carabinieri della Compagnia Roma Casilina hanno anche arrestato un 42enne romano, già noto alle forze dell’ordine, sorpreso a cedere alcune dosi di hashish ad un acquirente. Recuperati, in totale, 102 g della stessa droga che l’uomo aveva occultato in una vicina aiuola.
Fermato anche un 36enne di Frascati mentre cedeva, unitamente a due minorenni, alcune dosi di cocaina ad un assuntore. L’uomo è stato arrestato mentre i minori sono stati denunciati a piede libero.
Modificata la misura a un 31enne: dai domiciliari al carcere
Un 31enne romano, invece, è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere. Nel corso delle attività, i militari hanno anche sanzionato un giovane trovato in possesso di modica quantità di cocaina, per uso personale. Gli arresti sono stati convalidati dal giudice del tribunale di Roma, davanti al quale i cinque arrestati sono dovuti comparire.
Si precisa che i procedimenti versano nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati devono ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.