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Roma, sospesa la licenza di un bar: fu coinvolto nell’omicidio di Alexandru Ivan

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Carabinieri a Roma

A Roma è stato sospeso per 15 giorni un bar sulla via Casilina: il luogo venne coinvolto nell’omicidio del giovane Alexandru Ivan.

Carabinieri
Sospesa la licenza al bar di Roma coinvolto nell’omicidio di Alexandru Ivan – Ilcorrieredellacitta.com

Un bar di Roma ha visto sospesa la licenza da parte dei Carabinieri. Il locale non è uno qualunque, considerato come si tratti dell’attività dove partì la lite tra rumeni e rom, che scaturì nella drammatica sparatoria fuori al parcheggio della stazione metropolitana di Pantano e portò alla morte di Alexandru Ivan. All’epoca dei fatti, il ragazzo appena 14enne morì per una pallottola che l’aveva raggiunto all’altezza del torace. 

Sospesa la licenza del bar di Roma legato all’omicidio di Alexandru Ivan

I Carabinieri hanno notificato la sospensione dell’attività di ristorazione nelle prime ore di questa mattina. In un’operazione coordinata con il Questore di Roma, il locale è stato sospeso per fatti analoghi alle vicende legate all’omicidio di Alexandru Ivan. Secondo le indagini condotte dalle forze dell’ordine e gli investigatori, l’attività di ristorazione era abitualmente frequentata da volti legati alla criminalità organizzata dell’Est Europa. Volti che, in più frangenti, avrebbero dato luogo anche a tensioni e aggressioni all’interno dello stesso bar. 

Fatti analoghi all’omicidio del 14enne a Pantano

Secondo le piste d’indagine condotte dalle forze dell’ordine, molti volti legati al caso di Alexandru Ivan frequentavano l’attività commerciale. Tutto ciò tenendo sempre condotte sopra le righe, ovvero portando avanti affari illeciti nel quadrante est della Città Eterna e organizzando raid punitivi contro altri gruppi criminali che si contendevano quella fetta di territorio. La sospensione valutata dal Questore di Roma, al momento, è di quindici giorni. Una misura che mira, secondo l’Autorità di pubblica sicurezza, a filtrare la propria clientela da parte dei proprietari e i gestori del locale. Dopotutto il posto era diventato, suo malgrado, come area dove si gestivano le piazze di spaccio tra Roma e Monte Compatri, oltre a una serie d’illeciti che andavano dai furti d’auto, la prostituzione e i raid punitivi contro elementi di altri gruppi che si contendono il territorio. 

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