La killer dei gatti sarà finalmente sottoposta a giudizio. Non quello di condomini, associazioni animaliste o del Campidoglio, che da anni cercano di porre fine alle atrocità al primo piano dello stabile di via Lavinio, dove per anni risultano morti e maltrattati decine di gatti. Questa volta “la strega” dell’Appio Latino sarà sottoposta a processo per le innumerevoli sevizie animali.
Chi è la killer dei gatti?
Sulla donna, di 64 anni, girano molte leggende. I giornali la rinominano la “killer dei gatti” ma in zona Re di Roma è conosciuta con il soprannome de “la strega”. Affetta da atteggiamenti disturbi ossessivo-compulsivi, la donna è stata avvistata a Roma munita di trasportino e, stando alle testimonianze, avvicinava i gatti della zona con moine e bocconcini di cibo, per poi portarseli a casa. Lì, tra le quattro mura dell’appartamento di via Lavinio, la donna sottoponeva i felini alle sevizie più atroci, lasciandoli per settimane senza acqua e cibo. Molti di quegli animali sono stati trovati poi in stato di decomposizione, o incartapecoriti per il livello di disidratazione. Indelebile l’immagine di un gatto che, disperato, si affaccia dalla sua finestra miagolando disperato verso i passanti.
I racconti dell’orrore
Una testimone, anni fa, raccontò di aver trovato avvistato la donna anche fuori Roma però, rinvenendo carcasse quasi mummificate degli animali. Scene dell’orrore, una sofferenza continua su cui più volte erano intervenute anche le telecamere de La vita in diretta o Le Iene. Per anni la strega ha continuato ad agire, tra le lamentele dei condomini costretti a convivere con odori nauseabondi sul pianerottolo o a pochi metri dalla sua finestra. Uno spaccato atroce sul degrado e sul malessere.
Per i più anziani che vivono nel quartiere, la signora in vent’anni potrebbe essere arrivata a uccidere più di un centinaio di gatti nella Capitale. Numeri approssimativi, soprattutto perché in occasione dei sopralluoghi delle guardie zoofile, la donna non ha mancato di far sparire le carcasse dei gatti, rendendo difficile appurare il numero esatto di animali maltrattati in quella casa. Nell’ultimo intervento, del 14 settembre scorso, quando finalmente la casa è stata sgomberata, sono state trovate tonnellate di rifiuti, ma nessun animale. Un incubo per tutti i felini, in particolare per quei randagi cui nessuno poteva oggettivamente denunciarne la scomparsa.
Iniziato il processo alla killer dei gatti
È iniziata il 16 ottobre la causa contro la killer dei gatti, grazie alle indagini condotte dal pm Antonio Clemente. La donna è accusata di reati di maltrattamento e uccisione di animali.
Ieri però la signora alla prima udienza, davanti al giudice monocratico del tribunale di Roma, non si è presentata. Assistita dall’avvocato Daniele Tuffali, secondo la ricostruzione del pubblico ministero, sarebbe responsabile di “cagionare lesioni e sottoporre a sevizie, tenendo i gatti segregati presso la propria abitazione, più animali (almeno quattro), in pessime condizioni igienico sanitarie”.
L’appartamento al primo piano in zona San Giovanni, durante i sopralluoghi delle guardie zoofile, è stato ritrovato con quintali di rifiuti di ogni genere, escrementi ovunque e gli animali erano completamente denutriti e disidratati, in condizioni insalubri e del tutto privi di cure assistenza e sostentamento.
Piogge di denunce degli animalisti dal 2016
Le segnalazioni sul caso vanno avanti almeno da febbraio 2016, quando l’associazione “Stop Animal Crimes Italia” si espose con una denuncia, poi diventata procedimento penale. All’epoca il fondatore, Antonio Colonna, riuscì a documentare la situazione e a renderla di pubblico dominio potendo entrare nell’appartamento di via Lavinio durante un sopralluogo delle guardie zoofile di Fare Ambiente. Anni di segnalazioni che furono raccolte anche dall’allora sindaca Virginia Raggi e dal primo cittadino, Gualtieri, che ha proceduto ad agosto 2023 con l’ordinanza di sgombero e pulizia dell’appartamento.