Scommesse, cocaina e “affari” di famiglia. Gli agenti della Polizia di Stato del VI Distretto Casilino, diretto da Michele Peloso, impegnati in servizi antidroga, insospettiti dagli strani movimenti intorno a una sala scommesse a Torre Maura hanno iniziato a tenerla d’occhio. Dopo diversi giorni di appostamenti, gli investigatori hanno deciso di intervenire all’interno del locale: lì hanno visto R.M., romano di 66 anni, vendere una dose di cocaina a un uomo, poi sanzionato amministrativamente.
Scommesse e cocaina: ecco come padre e figlio gestivano “gli affari”
Interrotta l’illecita attività, i poliziotti hanno perquisito la sala slot, gestita da M.M., figlio 29enne di R.M., trovando in una cassetta in legno nascosta sotto al bancone 130 euro; in un sacchetto di stoffa appeso ad un chiodo, 13 dosi di cocaina per un peso complessivo di 6 grammi; nelle tasche del giubbotto del 66enne 630 euro e in una tasca della tuta indossata dal 29enne, 25 euro.
Nell’abitazione dei due gli agenti, con l’ausilio delle unità cinofile, hanno inoltre rinvenuto materiale per il taglio della sostanza stupefacente e per il confezionamento della stessa; 3 dosi di cocaina ed un bilancino di precisione in uno sportello della credenza della cucina; un foglio riportante nomi e cifre dell’illecita attività, occultato nel sottofondo di un cassetto.
Alla fine degli atti di rito M.M. e R.M. sono stati arrestati e messi ai domiciliari in attesa del processo.