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Roma, prima morde i carabinieri, poi picchia selvaggiamente un portantino dell’ospedale: caccia a un nigeriano, era appena uscito dal carcere

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Vicenda choc a Roma, dove un immigrato nigeriano su cui già pendeva un decreto di espulsione è ora ricercato dopo che ha aggredito e pestato violentemente un portantino del policlinico Umberto I.

La storia è molto più complessa. L’uomo, Alukwe Okecku, il 31 maggio esce dal carcere di Velletri dopo aver espiato una condanna di 1 anno e 4 mesi per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e violenza sessuale. All’uscita lo attendono i carabinieri, perché l’uomo è destinatario di un decreto di espulsione e deve essere accompagnato al centro di permanenza per i rimpatri, a Potenza.

Ma, appena salito in auto, il 48enne cerca di fuggire provando con le maniere forti: inizia a scalciare, sputare, sgomitare, urlare e mordere gli agenti, arrivando a prendere il volante per far sbandare l’auto.

I militari sono costretti a chiamare i rinforzi e in poco tempo arrivano altri 10 carabinieri e per il nigeriano scatta l’arresto con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Viene portato in caserma dove passa una notte nella camera di sicurezza.

E lì, durante la notte, dà di nuovo in escandescenze: sbatte ovunque, fino a procurarsi una ferita alla testa. I carabinieri sono quindi costretti a portarlo, la mattina del 1 giugno, al pronto soccorso del policlinico Umberto I.

E qui il nigeriano ripete lo show, stavolta contro un portantino dell’ospedale, che viene aggredito e picchiato selvaggiamente: almeno 8 pugni, poi il giovane cade a terra. Non contento, lo straniero prende il ragazzo da terra e lo sbatte nuovamente giù, per essere sicuro di fargli male.

In tutto questo tempo, la notifica dell’arresto fatto dai carabinieri era arrivata al giudice, Maria Concetta Giannitti, per il processo per direttissima. Ma il giudice, nonostante la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dal pubblico ministero,  seppur convalidando l’arresto ha deciso di non spedire in carcere l’immigrato. Nessuna misura cautelare. Il nigeriano è di fatto libero. Talmente libero che ne ha approfittato per andarsene e sparire, dopo aver massacrato di botte un ragazzo che non c’entrava niente. E chissà se lo ritroveranno mai.

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