Un’aggressione, un giovane rider vivo per miracolo e ancora tante indagini in corso su quella che avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia. E’ venerdì sera, sono circa le 21, quando un rider di soli 20 anni sta pedalando su via Flaminia per potare a termine una consegna in zona Parioli. Mentre pedala però avverte una strana sensazione, si gira di scatto e vede due autovetture: una Fiat 500 Abarth e una Jeep bianca che tentano di investirlo.
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La ricostruzione: rider aggredito
A fornire la ricostruzione di quel terribile venerdì sera è la Repubblica, tramite la testimonianza dell’avvocato Maria Chiara Tota che, proprio in quel momento, si trovava davanti al Treebar e avrebbe visto tutta la scena. L’avvocato racconta di aver visto chiaramente la Jeep «tentare di investire il ragazzo all’altezza del benzinaio della Ip», ma il racconto non finisce qui. Sembra infatti che poco dopo un ragazzo giovane, coetaneo del rider, sia sceso dall’auto e l’abbia afferrato dalle spalle per poi aggredirlo. «Lo ha fatto cadere a terra e gli stringeva le mani al collo nel tentativo di soffocarlo, mentre gli sbatteva ripetutamente la testa contro l’asfalto», racconta Tota a La Repubblica.
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Le indagini della Polizia: testimonianze e dubbi
Fortunatamente su quella strada, trafficata e popolata, poco prima del coprifuoco, c’erano altri ragazzi. Il gruppo di spettatori si è avventato per strappare via il giovane rider dalle grinfie dell’aggressore e chiamare l’ambulanza. Di lì a poco sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia di Stato, gli operatori del 118 e anche una pattuglia dei Carabinieri, che stava passando su quella strada proprio in quel momento.
La Polizia di Stato però sta ancora indagando: nulla è chiaro sulla vicenda, da un lato ci sono le testimonianze raccolte da La Repubblica, dall’altro gli agenti parlano di un “possibile problema di viabilità”. Il rider, fortunatamente, sta bene: è stato accompagnato in codice verde in ospedale e, ora, la questione è nelle mani della Polizia. Se l’aggressione è avvenuta nei pressi del benzinaio con molta probabilità sarà possibile reperire le videocamere di sorveglianza, dare un volto all’aggressore e ricostruire quel che è accaduto ad un giovane ventenne mentre stava lavorando.