La sera del 30 novembre medici, specializzandi e pazienti dell’Umberto I di Roma si agitavano tra i corridoi dell’Ospedale. L’urgenza non arrivava da casi dell’ultim’ora, ma da una tubatura rotta che ha generato il panico nella struttura ospedaliera. Una fuga di vapore ha costretto così all’evacuazione di alcune aree e di una trentina di pazienti, spaventati dal caos generale.
Paura all’Umberto I di Roma: guasto negli scantinati del pronto soccorso
Il guasto si è verificato verso le 20.30 di giovedì 30 novembre e ha interessato subito gli scantinati del pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Roma. La rottura improvvisa di una tubatura d’acqua calda ha fatto sì che il vapore si diffondesse dai sotterranei fino ai piani superiori, interessando anche i corridoi dell’ospedale. Tra vapore e caos generale, nei primi momenti il personale sanitario ha pensato si trattasse di un roto, dubbio sfatato però dall’arrivo di cinque mezzi di vigili del fuoco, della protezione civile e del carro del nucleo Nbcr per le esalazioni, che sono riusciti a risanare i disagi nell’arco di poche ore.
Il diffondersi del vapore dagli scantinati del pronto soccorso verso i piani altri avrebbe infatti coinvolto una porzione di controsoffitto, risalendo in superficie. Il calore, in questo modo, avrebbe intaccato anche alcuni macchinari e sprigionato alcune delle esalazioni plastiche. Per evitare che le persone esalassero le sostanze nell’aria, è stato necessario evacuare l’area del pronto soccorso e far spostare una trentina di pazienti da un’ala dell’Ospedale in quella adiacente, messa in sicurezza dai soccorsi. Un grande spavento quello di ieri, con un allarme rientrato intorno alle 22.30, quando le squadre hanno terminato le operazioni appurando si trattasse infine di un allagamento e non di un incendio.
Vent’anni di lavori all’Ospedale Umberto I, tra rallentamenti e fondi persi
All’indomani del guasto, merita una riflessione la condizione in cui verte l’Ospedale Umberto I, viste le somme disposte per una sua piena funzionalità come presidio ospedaliero. Sono 242milioni le risorse che sono state stanziate per ristrutturare fino a oggi la cittadella sanitaria, ripartite in cinque progetti di riqualificazione che sono cambiati più volti in corso d’opera dalla fine del ‘900 a oggi. Su quei fondi e sul perché l’Ospedale non venga a capo dei lavori è intervenuta anche Anac: il rischio è che i continui rallentamenti sui lavori possano anche bruciare i fondi per la sanità di cui potrebbe avvalersi l’Umberto I tramite il Pnrr.
Sono ormai 23 anni infatti che la riqualificazione dell’ospedale dovrebbe giungere al termine, per restituire un polo universitario e ospedaliero d’eccellenza. Secondo l’Authority, però, la scadenza sul fine lavori slitta sempre più avanti, senza vedere mai una fine. In realtà, i fondi ci sarebbero, ma non sono sufficienti: su 46 edifici da ristrutturare, basterebbero a malapena per 17. Alla base della penuria economica ci sarebbe un progetto datato 1998, finanziato per un importo di 241 milioni e 879 mila euro, per cui sarebbero lievitati i costi. Sulla carta i fondi furono stanziati, all’atto pratico i lavori mai partiti.