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Roma, nuovo regolamento dehors. Ristoratori nel caos: “Dovremo licenziare personale”

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Roma, arriva il nuovo regolamento sui dehors: le regole si modificano rispetto alla gestione della ristorazione. Cosa cambia.

Roma, il tavolo si restringe. Anzi, in alcuni casi si toglie definitivamente. Questa la situazione nella Capitale dove, a partire da gennaio 2024, ci sarà il nuovo regolamento sui dehors. La gestione, in parole povere, delle pedane rialzate nei ristoranti e pub. Era stata fatta un’eccezione nel corso dell’era post pandemia per permettere agli esercenti di rientrare con i guadagni, ma ora le occupazioni di suolo pubblico torneranno nella norma. Soprattutto per chi ha un esercizio commerciale afferente alla ristorazione o all’enogastronomia.

Il nuovo regolamento sembra essere piuttosto preciso e puntuale, consiste principalmente nella riorganizzazione e nuova contestualizzazione degli spazi aperti. Le postazioni attuali, fra I e II Municipio sono passate da 3500 a oltre 7mila. Un numero elevato che deve essere almeno dimezzato per permettere una nuova circolazione: l’ha sottolineato anche l’Assessore al Commercio e alla Sicurezza Monica Lucarelli. La quale ha vagliato il nuovo testo di riferimento in accordo con i vertici della Soprintendenza Capitolina, pronte a reagire le associazioni dei commercianti.

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Rispetto al recente passato, si modifica interamente il rilascio delle autorizzazioni per quanto riguarda l’uso dei tavolini all’aperto. Ci sarà maggior rigore: tutto verrà diviso in diverse aree. Nella Capitale le principali saranno tre: l’area Unesco, la Città Storica e il suburbio. Ci saranno anche zone rosse, dove sarà severamente vietato l’utilizzo di pedane e tavolini aggiuntivi, mentre altre aree potranno essere dotate di queste possibilità, ma entro certi limiti.

Nella fattispecie: possono avere l’occupazione di suolo pubblico soltanto gli esercenti che hanno la licenza di somministrazione di cibi e bevande. Quindi restano fuori pizzerie al taglio, friggitorie, panettieri, gelatai o salumerie. Il numero di tavolini da occupare all’esterno sarà calcolato – dopo un’apposita autorizzazione – in base alle attività al coperto. Non deve esserci sproporzione fra le due situazioni. Aggiornato in tal senso anche il catalogo degli arredi: sedie, tavolini, ombrelloni e stufe da montare.

Stesso discorso per quanto riguarda le pedane rialzate, da cui prende nome il regolamento. Dehors, appunto. Ci saranno sei mesi di tempo, quel che avranno gli esercenti per mettere a norma le proprie attività. Poi cominceranno i controlli. Non è escluso un nuovo incontro fra autorità e parti sociali: la preoccupazione principale degli esercenti è dover – eventualmente – rimettere mano al personale per via della redistribuzione dello spazio. Sono già cominciate, infatti, le manifestazioni di dissenso: il conto alla rovescia per il nuovo piano è già realtà, esattamente come le polemiche che lo accompagnano. 

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