L’ennesimo episodio che evidenzia le criticità delle case Ater a Roma. Questa volta ci troviamo a Colle Salario, dove in un condominio popolare da diversi anni non funzionano i citofoni. Una situazione che stava conseguendo a un tragico epilogo, visto che un inquilino ha avuto un malore all’interno degli appartamenti della Regione Lazio. Se non fosse stata per la moglie, che si è allontanata momentaneamente dal marito in fin di vita per aprire ai soccorsi del 118, probabilmente per il signore avremmo dovuto scrivere una storia drammatica e con l’esito nefasto.
Le case popolari dell’ATER di Roma senza citofoni
L’episodio è avvenuto nel quartiere di Colle Salario, dove sulle cronache è tornato protagonista lo stabile di largo Monte San Giusto 10. Qui da diverso tempo i citofoni delle case ATER sono rotti, con i condomini che chiedono un intervento all’azienda regionale per l’edilizia residenziale. Richieste che tutte le volte vengono rimpallate, tra PEC e addirittura servizi sulla problematica, come fatto recentemente anche dal programma televisivo “Mi manda Rai 3”.
Eppure, i citofoni servono. Servono soprattutto nei casi di urgenza, quando in un quartiere già di suo complesso, le Forze dell’Ordine o i soccorsi hanno la necessità di entrare nella palazzina per fare degli interventi, che come in questo caso possono salvare vite. Nonostante la motivazione importante, oggi i citofoni rotti ugualmente. ATER pretende che il costo della manutenzione, intorno ai 5mila euro, lo paghino i coinquilini della scala.
Ma i coinquilini hanno questa disponibilità economica? Assolutamente no, sennò non vivrebbero all’interno delle palazzine popolari di Colle Salario. Nella stessa scala, una signora disabile è completamente isolata in casa. Se non fosse per l’ausilio di alcuni condomini, dov’è nato un rapporto di fratellanza e solidarietà nella miseria, sarebbe abbandonata da qualsiasi rapporto sociale, poiché la propria disabilità le impedisce di scendere giù dalle scale e aprire il portone a parenti, amici o eventuali soccorsi.
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