Si torna in ufficio dal 15 ottobre e molti diranno addio allo ‘smart working’, quella modalità di lavoro che durante la pandemia è stata messa in atto per evitare assembramenti e situazioni rischiose. Il “problema” è che tra pochi giorni nella Capitale ci saranno almeno 1,2 milioni di persone in giro (700.000 sono dipendenti ministeriali) e c’è bisogno di aumentare le corse degli autobus e di tutti i mezzi di trasporto. Ma non solo. Sul tavolo della Prefettura, che ha aperto un dibattito con gli enti, i ministeri, i sindacati e le associazioni del terziario, anche l‘ipotesi di rimodulare gli orari di apertura e chiusura delle attività commerciali di vicinato.
Roma, cambiano gli orari di negozi e uffici: più mezzi di trasporto dal 15 ottobre
Come rende noto il Messaggero, il dibattito è ancora tutto aperto, ma quasi sicuramente si arriverà ad avere delle fasce orarie scaglionate per evitare assembramenti e scongiurare situazioni pericolose sui mezzi di trasporto, che visto l’aumento delle persone in circolazione potrebbero essere troppo affollati.
Il Prefetto Piantedosi ha dato mandato ad Agenzia per la mobilità capitolina di fare un piano: tra le soluzioni al vaglio l’idea di scaglionare gli orari di ingresso e uscita per chi lavora (i Ministeri, per esempio, potrebbero aprire alle 10, le università potrebbero iniziare le lezioni a metà mattinata e i negozi, quelli che vendono generi alimentari, potrebbero alzare la saracinesca tra le 7 e le 8, mentre tutte le altre attività dopo le 10.30). Un’altra ipotesi è quella di incentivare “nuove” forme di trasporto, come l’utilizzo di bici e monopattini. O ancora, si starebbe valutando l’idea di dare vita a delle navette per raggiungere i principali ministeri e le grandi aziende.
Roma, più mezzi di trasporto da metà ottobre
Altro nodo importante da sciogliere è quello che riguarda i mezzi di trasporto. All’azienda capitolina Atac si chiederà di riaprire, dopo mesi, le stazioni metro di Castro Pretorio e Policlinico, due fermate molto vicine ai Ministeri e all’Università e, quindi indispensabili. Atac, tra l’altro, potrebbe anche aumentare le corse e potrebbe chiedere ai privati di mettere a disposizione più autobus, ma va risolto il “problema” della mancanza degli autisti, con la graduatoria dell’ultimo concorso che potrebbe essere presto attivata.
C’è tanto da lavorare, le idee non mancano, ma ora bisogna solo aspettare che venga data comunicazione ufficiale ai cittadini e a quei lavoratori, che dal 15 ottobre ritorneranno in ufficio e saluteranno il “lavoro agile”. Tra corse sugli autobus e ritmi (di nuovo) frenetici.