Roma. Alle volte ci basta ascoltare l’incipit di un brano amato, una nota nel giusto momento della giornata o nella giusta disposizione dello spirito, per cambiare la nostra percezione delle cose e sollevarci l’umore. Ma il potere infinito della musica non si esaurisce qui, perché la storia che vogliamo raccontarvi oggi ha davvero dell’incredibile: la storia di un giovane uomo che, grazie alla musica, si è letteralmente salvato la vita durante un delicatissimo intervento chirurgico.
Il paziente che suonava il sassofono durante l’intervento chirurgico
Se è vero che la musica allevia anche le sofferenze, la prova concreta è arrivata nella giornata di lunedì scorso, al Paideia International Hospital di Roma: un uomo ha suonato il sassofono durante un’operazione delicatissima, mentre i medici gli asportano un tumore al cervello. Lui, il paziente, era completamente sveglio e coscienza e mentre il suo cranio era in bella vista sotto i ferri acuminati dei chirurghi, lui pensava ad altro. Pensava a come armonizzare le sue scale musicali, perché intento a suonare il suo sassofono per tutta la durata dell’operazione. Per di più, dettaglio non trascurabile, il musicista è mancino, cosa che ha complicato ancora di più l’operazione.
Il successo dell’operazione chirurgica
L’operazione, poi, è stata un successo: una combinazione estremamente vittoriosa di tecnica medica e arte musicale: Il tumore cerebrale del soggetto, infatti, è stato completamente rimosso senza compromettere le sue funzioni neurologiche. Si tratta di uno dei primi interventi che presentano una complessità così elevata, effettuato in una struttura privata.
Ad eseguire il complesso intervento è stata l’équipe medica guidata da Christian Brogna, neurochirurgo esperto in chirurgia dei tumori complessi e ‘awake surgey’, il quale già qualche tempo fa, nella città di Londra, aveva portato a termine un altro intervento, simile per complessità e operatività, mentre il soggetto, questa volta, suonava un violino.
L’équipe medica guidata da Christian Brogna
Un’operazione lunga e difficile, durata ben 9 ore, mentre il paziente, un ragazzo di 35 anno, era sveglio, cosciente e suonava il suo strumento musicale, un sassofono. L’obiettivo era rimuovere la massa tumorale: la neoplasia, dopo diverse ore, è stata rimossa completamente senza compromettere le funzioni neurologiche e il paziente è stato dimesso questa mattina. Ai microfoni dell’Agenzia Ansa, Christian Brogna ha dichiarato: “Si è trattato di un intervento di elevatissima complessità su un giovane paziente con tumore in un area molto complessa del cervello che un tempo sarebbe stato classificato come inoperabile. Per giunta si trattava di un sassofonista mancino e questo complica molto la struttura cerebrale”.
Testare le funzioni cerebrali con la musica
La decisione da parte del team di intervenire su di un paziente sveglio, mentre è alle prese con il suo strumento musicale, è legata principalmente a due fattori, come spiegato dal neurochirurgo: “Un intervento di questo tipo si prepara conoscendo profondamente il paziente e lui ci aveva espresso il desiderio di voler preservare la capacità di suonare dopo l’operazione. Eseguire la musica durante l’intervento, inoltre, ci permette di testare una miriade di funzioni cerebrali e le reti neurali. Mentre suona – continua Brogna – una persona muove le mani in modo coordinato, conta per tenere il tempo, interagisce con gli occhi col resto dell’equipe, ha prosodia perché la musica è un linguaggio, ricorda. Un intervento di questo tipo è come una vera e propria orchestra in cui, al centro, il solista è il paziente e ogni componente dell’orchestra – il team medico – fa la sua parte in cui è altamente specializzato”.