Doveva essere un intervento di routine, di quelli che si fanno spesso per inserire un bypass gastrico. E invece, Giada De Pace, 25 anni di Roma, da quella sala non è più uscita viva: non ha potuto riabbracciare i suoi cari, portare avanti i suoi sogni perché un anno fa, proprio oggi, moriva sotto i ferri. Il tempo trascorre, ma i familiari, che non possono più riavere indietro quella ragazza, quel sorriso, chiedono solo una cosa: giustizia perché, come ha spiegato mamma Mirella sui social, ‘chi ha sbagliato deve pagare’.
L’intervento per dimagrire di Giada De Pace e poi il tragico epilogo
Giada De Pace, 25 anni e studentessa di lingue straniere all’Università di Tor Vergata, esattamente un anno fa ha deciso di operarsi per inserire un bypass gastrico. E dopo averci pensato bene e consultato diversi medici, per la ragazza l’ospedale migliore era il San Carlo di Nancy, sull’Aurelia. Ma è proprio qui che qualcosa è andato storto perché la 25enne è morta. E ora i familiari chiedono giustizia.
“Lei non era in sovrappeso ma voleva migliorare la sua vita e la sua condizione e così in famiglia, pur restando all’inizio un po’ perplessi, la sostenemmo” ha raccontato la mamma intervistata dal Messaggero. Giada il 9 giugno del 2021, quindi, si è sottoposta all’intervento di chirurgia bariatrica, quello che tanto aspettava da tempo, ma non si è più svegliata: è morta per un arresto cardiocircolatorio.
La famiglia: ‘Morta per un errore medico’
Un anno fa la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e ha iscritto nel registro degli indagati il medico che l’ha operata. Ma per ora, a distanza di mesi, tutto tace: non c’è stata nessuna archiviazione del caso, ma neppure nessun rinvio a giudizio. E i familiari sono sempre più convinti che Giada sia morta per un errore medico, lei che il prossimo 14 agosto avrebbe compiuto 27 anni. Lei che quella mattina del 9 giugno del 2021 si è scattata un selfie: sorridente, mascherina chirurgica abbassata, alle spalle l’ospedale. Quello da dove non è più uscita.
Mamma Mirella sui social ha pubblicato la foto e la didascalia non lascia spazio a dubbi e alla richiesta di giustizia: “Amore mio oggi é il giorno più triste della mia vita, il giorno in cui venivi strappata dall’affetto di tutte le persone che ti amano. Oggi farò una cosa per te e sarà l’inizio di tante altre giornate. Ti renderò giustizia finché avrò vita…Un abbraccio grande amore mio”.
Il ricordo degli amici
Ed è straziante il ricordo di un’amica perché il tempo passa, ma il dolore resta. Giada viene ricordata come una ragazza pura, brillante, divertente. Una ragazza con tanti sogni nel cassetto, che voleva solo sentirsi meglio con se stessa e che quella mattina, prima dell’intervento, sprizzava gioia da tutte le parti: i suoi occhi parlavano, ma lei ancora non sapeva che, purtroppo, da lì non sarebbe più uscita viva.