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Roma, morte Giacomo Sabelli sull’Olimpica: tre funzionari del Comune rischiano il processo

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incidente monzuno

Le verifiche della Procura hanno svelato dei dettagli sulla responsabilità stradale durante l’incidente.

soccorsi

Tre funzionari del Comune dovranno rispondere della morte di Giacomo Sabelli, il giovane di origini campane che, nel novembre del 2022, ha perso la vita sull’Olimpica a causa di un’invasione di corsia, schiantandosi contro altri due veicoli. Sui tre dipendenti comunali pesa ora l’accusa di omicidio colposo del 22enne, per cui un tratto di strada urbana a Roma sarebbe risultato fatale.

Nell’area tra via del Foro Italico e viale della Moschea, secondo quanto emerso dalle verifiche della Procura di Roma, Sabelli avrebbe perso il controllo della sua Smart ma, se su quello stesso tratto di strada fosse stato precedentemente applicato un guardrail, il ragazzo non avrebbe invaso la corsia opposta. Una soluzione che, forse, avrebbe evitato nello stesso tratto anche la morte di due ventenni, decedute pochi mesi prima per un salto di corsia.

Quattordici giorni tra la vita e la morte

La notte in cui Giacomo Sabelli è rimasto vittima di un incidente, risultato poi letale, nell’impatto rimasero coinvolte altri 3 veicoli, una Smart Forfour, una Bmw Serie 1 e una Fiat Panda. Una carambola in cui però a patire di più i danni fu proprio il 22enne di origini campane, che da Casera si era trasferito a Roma per proseguire gli studi accademici. L’incidente, avvenuto poco dopo la mezzanotte, è stato l’inizio di un calvario per Sabelli durato quattordici giorni in ospedale, per poi morire il 3 dicembre 2022.

La salma è stata poi trasportata dalla Capitale a Caserta, di dove era originario il 22enne, per essere restituita ai famigliari. I funerali si sono tenuti nel duomo di Caserta, dove parenti e amici hanno potuto dare l’ultimo saluto a Giacomo Sabelli. 

Gli agenti indagano ancora per ricostruire la dinamica

Proseguono le indagini per stabilire cosa sia successo e, quindi, a chi siano da attribuire le eventuali responsabilità di uno scontro che è diventato un incidente mortale. La sorella di Giacomo, Federica, qualche giorno dopo il decesso, non ha potuto fare a meno di manifestare il suo immenso dolore sui social. Un post toccante nel quale dedica al fratello un brano di Henry Scott Holland nel quale tra l’altro si legge: ”La morte non è niente.  Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto”. E in conclusione Federica scriveva: “Manchi come l’aria Giacomo…”.

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