È uscita per fare delle commissioni, non è mai tornata a casa. Il giallo che si stringe intorno a Wanda Pelliccioni, 87enne di Tor di Nona, è un rompicapo su cui si interrogano gli inquirenti da dieci giorni. La mattina del 9 novembre la pensionata è stata trovata da un vicino di casa in una pozza di sangue, distesa in un androne in fondo alle scale di casa, con la testa fracassata. La sera prima aveva detto che usciva a buttare i rifiuti, secondo la figlia, invece, sarebbe rientrata con la spesa. Fatto sta che varcata la soglia del palazzo, qualcuno l’ha aggredita.
Morta Wanda Pelliccioni, la figlia: “E’ tornata con la spesa”
Il fatto che la donna avesse fatto compere è ipotizzabile anche dagli oggetti rinvenuti sul posto. Al civico 54, accanto al cadavere di Wanda, gli investigatori hanno trovato pane, frutta e un settimanale, Giallo. Non sono chiari gli ultimi istanti di Sora Wanda, com’era conosciuta a Tor di Nona per il suo carattere burbero e verace. Secondo la figlia, la 87enne sarebbe uscita di casa per andare a fare la spesa la sera del 9 novembre. La prima versione dei fatti vede però la donna uscire di casa presumibilmente per buttare la spazzatura, tant’è che vicino al corpo sarebbe stato trovato anche un sacchetto dell’immondizia.
Due versioni che apparentemente non aggiungono nulla, ma che invece potrebbero dire molto se la donna stesse rincasando al primo piano di casa da un altro luogo oppure si sia solo affacciata aspettando il camion dell’Ama. Alle 9 di mattina del 10 novembre, poi, la terribile scoperta.
Una terza versione sulla morte di Sora Wanda: qualcuno l’avrebbe inseguita
Ci sarebbe inoltre una terza versione sulla morte di Sora Wanda, secondo cui qualcuno l’avrebbe seguita. Questa pista però è smentita dalla stessa figlia, intervenuta nelle ultime ore sulla vicenda. “Non regge la scusa che mia madre sia caduta sugli scalini, inciampando e battendo la testa”, ha detto Patrizia Pelliccioni al Corriere della Sera. Saranno gli esami autoptici, attesi entro 60 giorni, a fornire qualche dettaglio in più sul caso, tra luci e ombre di un giallo all’interno di comune palazzo del centro storico, tra Castel Sant’Angelo e via dei Coronari.