Roma. C’è un’evidenza incontrovertibile: il caso degli appalti sulla manutenzione ascensori pubblici a Roma, è un caso di corruzione. Questo è il reato ipotizzato dalla Procura durante le ultime indagini, un reato che sarebbe stato consumato quando la città era governata dai Cinquestelle. Ora, gli ascensori comunali sono tutti rotti, mentre gli anziani invalidi restano intrappolati nelle case popolari.
L’indagine per corruzione della Procura
L’indagine, condotta dagli investigatori della squadra Mobile, inizia dal dipartimento Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana del Campidoglio (Simu) in via Petroselli, come avevamo già raccontato in un altro articolo, e sembrerebbe toccare diversi municipi, fino ad approdare a Ostia.
Mazzette per gli appalti
Ora, come raccontato anche da il Messaggero, dopo la maxi inchiesta Mondo di Mezzo, sono gli amministrativi del X municipio a finire al centro di una nuova indagine della procura, per corruzione. L’accusa, ad ogni modo, racconta una storia già nota ai più: una vicenda di mazzette per gli appalti, diritti che diventano privilegi di pochi e la compravendita delle simpatie del funzionario pubblico di turno. Ad ogni modo, l’inchiesta sembra procedere a ritmo spedito.
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Indagati imprenditori e dipendenti pubblici
Tutti i sospetti ipotizzati dalle parti di piazzale Clodio, sta trovando riscontri grazie al lavoro della polizia. Per il momento, ci sono al vaglio una decina di persone, tra imprenditori e dipendenti pubblici. Alcuni di questi sono già stati iscritti nel registro degli indagati, compreso un funzionario dell’ufficio tecnico del X municipio (il Messaggero).
I bandi incriminati: oltre 2 milioni di euro
Ricordiamo ancora, che l’indagine degli investigatori della sezione della Mobile dedicata alla prevenzione e alla repressione dei reati di corruzione si sta concentrando su due gare risalenti al 2020 e al 2021.
Il primo bando, nello specifico, da circa due milioni di euro, riguarda l’appalto triennale per la manutenzione straordinaria degli “impianti elevatori” degli uffici comunali e delle case popolari di proprietà del Campidoglio (Erp).
Il secondo, invece, riguardava un affidamento da 600 mila euro relativo alla riparazione straordinaria e la messa a norma di un elenco preciso di almeno 10 ascensori pubblici.
Le relazioni con la criminalità organizzata
Il fulcro di tutta l’indagine è che dietro alla gestione degli ascensori negli immobili del Comune si sarebbe innescato un giro di mazzette, mazzette impiegate non solo per orientare gli interventi su un impianto piuttosto che su un altro ma anche per favorire alcune riparazioni nelle case popolari, molte delle quali gestite completamente dalla criminalità che si occuperebbe in prima persona dei meccanismi di compravendita abusiva degli alloggi.