Non si sono mai fermati, neanche davanti al lockdown, alla pandemia, alle attività sul lastrico. Anzi, hanno continuato, senza pietà e come se nulla fosse, a chiedere soldi alle loro vittime, alle stesse che forse facevano fatica ad andare avanti. Per loro fare gli usurai era un lavoro, quasi una tradizione di famiglia perché c’è chi diventa medico o avvocato seguendo le orme dei genitori, chi invece si ‘trasforma’ in strozzino, proprio come per anni aveva fatto il padre. Questo è il caso di un uomo che stamattina è stato arrestato, insieme alla moglie, a Monteverde, a Roma.
Coppia di usurai arrestata a Monteverde
La base operativa della coppia, insieme nella vita e negli ‘affari’, era Monteverde, ma i due prestavano denaro a strozzo anche in altri Municipi della Capitale, anche nella zona sud della Provincia di Roma. E stamattina il personale della Squadra Investigativa del III Distretto di P.S. Fidene – Serpentara con il personale della Polizia Locale Roma Capitale – III Gruppo “Nomentano” hanno smantellato quel giro, dopo un’articolata e complessa attività d’indagine di Polizia Giudiziaria coordinata dal Pool Reati Gravi contro il Patrimonio.
Usurai con il reddito di cittadinanza
L’indagine ha preso il via nel mese di marzo 2020, proprio all’inizio del lockdown, ed è terminata ad agosto dello stesso anno. Un’indagine laboriosa che è terminata con l’individuazione dei due usurai, marito e moglie, che si erano organizzati nel tempo in modo strutturato, ben consolidato. Per l’uomo l’attività di usura era l’unica fonte di guadagno, ereditata dal padre morto, tanto che alcuni dei soggetti usurati erano già stati “clienti” di quest’ultimo, mentre la moglie è risultata essere titolare di reddito di cittadinanza.
Come agivano
Grazie alle intercettazioni, avviate sulle utenze, e i pedinamenti, gli investigatori hanno avuto modo di seguire, quasi in diretta, tutta la vicenda usuraia in danno di 20 soggetti, con prestiti da un minimo di 500 euro ad un massimo di 22.000 euro, solitamente con un tasso usurario oltre il 52,14% annuo, fino a un massimo, in un’occasione, del 223,46% annuo.
L’arresto
Un’attività smantellata perché ora la coppia di coniugi è stata arrestata: lui è in carcere, lei ai domiciliari. Loro che non hanno mai avuto scrupoli, che hanno continuato il ‘lavoro sporco’ anche durante il periodo buio del lockdown, quando le attività e intere famiglie erano sul lastrico. Ma a loro delle difficoltà poco importava.