Linea dura del Comune di Roma sulle pubblicità abusive nella Capitale. L’Assessorato alle Politiche della sicurezza, Attività produttive e Pari opportunità promette entro la fine del 2024 di cambiare le regole sulle affissioni.
Pubblicità al bando, quelle abusive rimosse, quelle in regola invece saranno selezionate tramite i criteri specifici. È la proposta messa in campo dall’Assessorato alle Politiche della sicurezza, Attività produttive e Pari opportunità di Roma Capitale, che muove battaglia alle pubblicità e affissioni abusive sul territorio.
Entro la fine del 2023 saranno 300 le rimozioni di impianti pubblicitari abusivi a Roma, vuoi perché privi di autorizzazione, vuoi perché incompatibili con il codice della strada.
Pubblicità abusive a Roma: 27 impianti rimossi nella Capitale
I cartelli abusivi prolificano a Roma come funghi. Nemmeno il tempo di rimuoverli che ricompaiono in barba alle amministrazioni. È il caso per esempio della zona tra Cipro e Valle Aurelia, dove un cartellone è stato rimosso in via Anastasio II a luglio 2022 per ricomparire su uno spartitraffico poco dopo. Necessario perciò l’intervento dell’Assessorato a guida di Monica Lucarelli.
La situazione a Roma sta sfuggendo di mano da un po’ però. Solo negli ultimi mesi sono stati rimossi 27 impianti pubblicitari, di cui otto solo lungo la tangenziale. Molti popolano però le strade tra il I e il II municipio, intervenendo anche sul senso di decoro pubblico, tantopiù nelle aree più centrali della Capitale.
Manifesti e affissioni irregolari a Roma: una normativa da colmare
C’è da dire che all’origine del problema delle affissioni irregolari a Roma ci sarebbe l’assenza di una normativa precisa che possa regolare il fenomeno e permettere anche di sanzionare chi trasgredisce. Ecco perché l’amministrazione sta ora cercando di trovare un compromesso tra le associazioni di categoria e i municipi.
Al momento le affissioni sono possibili tramite le autorizzazioni, l’idea dell’Assessorato alle Politiche della sicurezza, Attività produttive e Pari opportunità è quello però di introdurre dei bandi di gara con dei rigidi criteri di partecipazione. Un’accortezza che frenerebbe anche gli slanci di molti operatori del settore, che spesso agiscono in autonomia ignorando volutamente decoro e pubblica sicurezza nelle aree di interesse, contravvenendo anche al codice della strada. In quel caso, è il dipartimento Attività produttive che provvede a sollecitare le ditte per la rimozione delle affissioni abusive. Nel caso in cui ciò non avventa, interviene direttamente il Comune di Roma, accreditando le spese ai responsabili.
La proposta, avanzata dall’assessora Lucarelli, è passare da un regime di autorizzazione a uno di concessione attraverso i bandi. In questo modo sarebbe anche armonizzato il rapporto dei gestori degli impianti con i municipi, rendendo la gestione della cartellonistica e delle affissioni pubblicitarie il più trasparente possibile.