Roma. Sul caso della drammatica morte del giovanissimo Leonardo Lamma, 19 anni, deceduto a corso Francia il 7 aprile scorso, la procura di Roma ha chiesto l’archiviazione. Una richiesta di chiusura del caso per la magistratura che arriva nelle ultime ore, all’indomani di una consulenza tecnica da parte di un perito nominato dagli stessi magistrati per poter avere una panoramica più dettagliata della dinamica che ha portato alla morte del giovane ragazzo. Il consulente scelto dalla magistratura, però, secondo i familiari non sarebbe un ”super partes”, facendo riferimento al fatto che l’uomo incaricato della perizia per anni pare abbia lavorato nel corpo dei vigili urbani. Quegli stessi vigili sui quali la procura ha fatto accertamenti in merito all’incidente per cui è morto Lamma.
Leonardo Lamma morto a 19 anni a Corso Francia, il pm: ‘Nessuna buca, correva con la moto’
Morte di Leonardo Lamma: chiesta l’archiviazione dopo la perizia
Ricordiamo che il 19enne Leonardo Lamma è morto dopo essere caduto dalla sua moto che ha urtato un dosso che non doveva esserci in quel posto, sul manto stradale, e che ne ha determinato il triste e tragico epilogo. Ora, la palla passa in mano al gip, che dovrà stabilire se l’inchiesta vada effettivamente archiviata come richiesto dalla procura o meno. Intanto, ai microfoni di FanPage.it, la madre del giovane Leonardo aveva dichiarato in merito: “L’archiviazione non è stata ancora notificata: finché non avremo le carte ufficiali, noi siamo fiduciosi. Sappiamo, però, che il pm è propenso a chiedere l’archiviazione, secondo voci di corridoio avrebbe già firmato la sua richiesta. Ma noi dobbiamo basarci su una documentazione certa: fino a quando non sarà arrivata, io ho fiducia nella magistratura così come nel lavoro dei vigili urbani. Tutti possiamo sbagliare, io attendo ancora certezze su questa vicenda”. Infine ha aggiunto: “In caso continueremo la nostra battaglia. E saremo ancora più agguerriti di adesso”.