Le lacrime di Kabul hanno pianto due giorni, prima di essere imbrattate nella notte da vandali ignoti. Il murales è opera dello street artist Laika – disegnato nella notte del 15 agosto – come omaggio a Gino Strada. C’è un bambino afgano ferito e curato, con le lacrime agli occhi e la vignetta “Gino ho paura”.
Le lacrime di Kabul: la replica dell’artista dopo lo sfregio
Adesso, le parole del bambino sono cambiate: sono state trasformate in “F*ck You”. La reazione dell’artista non è tardata ad arrivare: “A te che sei uscito di casa a metà agosto con stencil e spray per sfregiare il poster voglio dire che non sono contraria al tuo Fuck You inerisco nel mio poster: è una frase che l’Occidente si merita per ciò che ha fatto in Afghanistan.
“Mi chiedo però perché sfregiare la memoria di un uomo come Gino Strada che dal 1994 a oggi con emergency ha salvato 11 milioni di vite. Questo non riesco a comprenderlo… go f*ck yoursel”.