Continua la serie di arresti operati dalle forze dell’ordine nei confronti di persone che, malgrado i propri guai con la legge, proprio non riescono a stare lontano dai social network. Una passione che però, specie in caso di latitanza, si rivela fatale: e ance stavolta l’epilogo, in questo caso per un uomo di 30 anni ricercato per una serie di reati contro il patrimonio, è stato lo stesso.
Arrestato 30enne romeno a Cinecittà
Eppure lui, cittadino romeno di 30 anni, in Italia senza fissa dimora e dichiarato latitante dal 2017, era sempre attento a non lasciare indizi in rete potenzialmente “pericolosi”. Mai scritte inquadrate, insegne, nomi di strade o qualsiasi altro dettaglio che potesse far risalire alla sua esatta posizione.
Ma il lavoro certosino dei Carabinieri e l’attenta analisi dei fotogrammi hanno portato i militari dell’Arma a concentrare le ricerche in zona Cinecittà a Roma dove il 30enne è stato individuato e bloccato mentre stava camminando in viale San Giovanni Bosco. Per lui sono quindi scattate le manette.
Perché era ricercato
Ma perché l’uomo aveva il conto aperto con la Giustizia? A carico del 30enne pendeva un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Como poiché gravato da una lunga serie di condanne per reati contro il patrimonio, perlopiù furti in appartamento. Adesso il malvivente con la dipendenza per i social dovrà scontare più di 2 anni e 3 mesi di reclusione.
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I precedenti
Negli ultimi tempi storie di questo tipo, come detto, non sono nuove. Sempre a Roma un altro uomo, sempre ricercato dalle forze dell’ordine, era stato rintracciato grazie al monitoraggio dei suoi account social, sui quali postava abitualmente contenuti. La disattenzione non era però passata inosservata ai Carabinieri che lo avevano sorpreso in un circolo sportivo intento a godersi in relax in piscina.
Circa un mese fa poi la notizia di un giovane, ristretto ai domiciliari, che, stanco di starsene a casa, aveva pensato bene di raggiungere gli amici in vacanza in Puglia documentando anche in questo caso il tutto sui social. Scatti “galeotti” che avevano permesso ai Carabinieri di scovarlo e di arrestarlo.
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