“Ho chiesto al presidente Draghi che differenza ci sia tra il pranzare in sicurezza a mezzogiorno e il cenare in sicurezza la sera” – è questo il tweet – che ha scatenato non poche polemiche – pubblicato dal leader della Lega Matteo Salvini. I ristoranti nelle zone gialle (quasi in tutta Italia a eccezione delle poche aree in fascia rossa e arancione) possono restare aperti al pubblico fino alle 18, per poi lavorare con consegne a domicilio e asporto. Sì ai pranzi dunque, ma niente cene. E se Salvini si è posto la domanda e i ristoratori da mesi chiedono di poter lavorare in sicurezza e con tutte le misure del caso anche la sera, a Roma la Raggi – come spiega il Messaggero – starebbe pensando di inviare una lettera al nuovo Governo.
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Roma. La proposta del Campidoglio di aprire bar e ristoranti fino alle 22
Il Campidoglio pare abbia accolto le proteste dei lavoratori e vorrebbe chiedere al nuovo esecutivo di far aprire bar e ristoranti fino alle 22, orario del coprifuoco. Una richiesta che sembra difficile da mettere in pratica perché la linea da seguire resta quella della prudenza, ancor di più ora che nel nostro Paese stanno circolando le varianti.
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Il neo-assessore allo sviluppo Andrea Coia, sulle pagine del quotidiano romano, ha spiegato che non ignorano assolutamente i rischi della pandemia, ma vorrebbero proporre la riapertura di bar e ristoranti fino alle 22, con tavoli ridotti anche del 50% e controlli severi. Un passo in avanti verso la normalità da fare in totale sicurezza.
Una proposta che si discuterà con il prefetto, prima di indirizzarla a Palazzo Chigi con la speranza (seppur sottile) che venga accolta. In effetti, già la Regione Lombardia aveva avanzato la richiesta delle riaperture serali, ma gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico avevano bocciato l’idea.