Sebbene l’affluenza alle urne di Roma non sia stata delle migliori, un dato insolito spicca in merito alle elezioni amministrative 2021 nella Capitale. I dipendenti Atac hanno mostrato una passione mistica per le urne e non si tratta solo di votare: i conducenti si sono convertiti, per due giorni, in scrutatori, presidenti di seggio e rappresentanti di lista.
Elezioni a Roma: gli autisti Atac e la passione per le urne
Proprio come spiega Il Messaggero l’azienda non può farci molto ma i numeri sono davvero sproporzionati: parliamo di oltre 650 dipendenti di Atac impiegati nei seggi. Il problema non è tanto che i dipendenti – da liberi cittadini – abbiano intrapreso una scelta democraticamente giusta, quanto che 200 autobus sono totalmente fermi nella città.
Molti di loro, poi, sono semplici rappresentanti: per tanto non passano più di un’ora al giorno nella sezione elettorale. Eppure i “furbetti” sono in diritto di farlo e la Capitale – che ha già fin troppi problemi di mobilità – ne paga le conseguenze.
Roma, 200 bus in meno sulla strada: i dipendenti Atac ai seggi come scrutatori
Sempre stando alle stime del Messaggero (dati pubblicati dall’agenzia comunale Roma Servizi per la mobilità) sabato tra le 13 e le 17:30 circolavano per la città 600 autobus all’incirca: 180 in meno rispetto al sabato precedente in cui non si votava. Stessa cosa per la giornata ieri, alle 9 del mattino circa 617 erano i mezzi in movimento in strada: rispetto ai 701 della domenica precedente.
Per il weekend del ballottaggio hanno fatto richiesta, come operatori delle sezioni elettorali, ben 650 dipendenti dell’Atac tra cui 450 autisti. L’assenza del turno, per loro, è giustificata e il compenso ottenuto è di 187 euro ai presidenti di seggio e 145 per scrutatori e segretari. Insomma una passione mistica che non li costringe neppure a scioperare per assentarsi da lavoro.