Non ce la faceva proprio, a stare senza la fidanzata, morta appena due mesi fa a causa di un tumore. E così ha deciso di farla finita, salendo fino all’ultimo piano di un padiglione degli uffici amministrativi del Policlinico Gemelli. Dopo aver preso l’ascensore panoramico ha scavalcato la recinzione e, urlando “Sto arrivando, angelo mio”, si è gettato nel vuoto.
E’ successo giovedì pomeriggio a Roma, intorno alle 18:30.
Lui, 32enne barista, di Centocelle ha lasciato un biglietto per spiegare il suo gesto: “Voglio stare con lei”.
E lei, la fidanzata, una ragazza di 30 anni di organi romene ma da sempre residente ad Albano, morta esattamente due mesi prima, alla stessa ora.
La tragedia è avvenuta davanti a testimoni, che hanno immediatamente chiamato i soccorsi, ma per il giovane, dopo il volo di 15 metri, non c’è stato nulla da fare, nonostante i medici abbiano tentato di rianimarlo per quasi un’ora. Ha davvero raggiunto la sua ragazza, con la quale era fidanzato da quando erano adolescenti.
La fidanzata aveva scoperto di essere malata a dicembre: troppo aggressivo quel tumore per essere curato. E poi la morte, a marzo, il 23 alle ore 18:30. Stesso giorno e stesso orario del suicidio del ragazzo.
Da quel terribile giorno di marzo, lui non ha più ritrovato il sorriso. Su Facebook ogni post era dedicato a lei. E alla fine la terribile decisione, quasi preannunciata proprio sul social network con un countdown che segnava quanti giorni mancavano a giovedì, data stabilita per il gesto fatale.
Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Polizia di Monte Mario. La Procura ha aperto un fascicolo.