Non c’è posto per la banda del corpo della polizia locale di Roma Capitale, che a breve non saprà più dove andare per poter fare le prove di concerti e parate. I vigili, infatti, – dopo più di 70 anni passati nell’ex palestra Gil – improvvisamente non avranno più un tetto dove provare e dovranno lasciare l’attuale sede del Celio, a due passi dal Colosseo.
La “scoperta” dei consiglieri capitolini
Tutto parte nel 1949, quando l’ex palestra Gil, ovvero la palestra della Gioventù Italiana del Littorio, costruita nel 1929 durante il ventennio fascista, all’interno del parco del Celio, quartier generale dei caschi Bianchi musicisti, fu data a quelli che all’epoca erano i vigili urbani di Roma. Nello stesso anno venne istituita la ‘Sala musica’ della neocostituita banda musicale dei vigili. Da quell’anno tutte le prove vengono effettuate in quegli spazi, in un ambiente austero privo di climatizzatori e, da quattro anni, anche di riscaldamento, tanto da spingere il Campidoglio a stanziare 40.000 euro per renderli più confortevoli.
Ma il 24 luglio, quando si è riunita la commissione patrimonio per discutere del miglioramento degli ambienti in cui si trovano gli agenti, ecco la sorpresa. I consiglieri hanno infatti scoperto che la sala rientra in un progetto finanziato con un milione e mezzo di fondi giubilari per realizzare l’area espositiva del museo Forma Urbis severiana. Quindi il problema non erano più i 40 mila euro messi a bilancio per le migliorie, quanto il fatto che, così come stanno le cose, la banda dovrà trovare un’altra collocazione.
La storia
Dal 1949 in poi i vigili utilizzarono ininterrottamente l’ex palestra Gil, con una “pausa”, avvenuta negli anni ’90, quando era sindaco Rutelli. Allora, in occasione del costituendo Parco dei Fori Imperiali, si decise di dare spazio a un polo museale e la banda andò a utilizzare una parte dell’ex palestra. La polizia locale diede disponibilità al progetto, offrendo concerti e accoglienza, ma senza alcun seguito all’iniziativa, in quanto il polo non era ancora aperto. Nel 2011 la sede venne però assegnata in maniera provvisoria alla banda musicale, in attesa dell’assegnazione di una nuova sede, che non ci fu mai. Nel frattempo il polo museale non era mai stato aperto, ma negli ultimi due anni c’è stata una accelerazione del progetto, al quale è stata aggiunta la forma “Urbis”.
Le alternative
Ci si chiede perché la banda non possa convivere con il museo e, dopo oltre 70 anni, oltretutto passati tra vari disagi, debba traslocare. E, sopratutto, ci si chiede quale possa essere una sede idonea. Nel 2011 era stata proposta una sede in via Macedonia, ma non fu ritenuta idonea per gravi danni strutturali. Adesso l’idea di riproporre questa sede è tornata in auge, ma dopo 12 anni, malgrado la presenza degli uffici del Gssu e del gruppo VII Appio, sembra che ancora non sia stata adeguata alle esigenze delle donne e uomini del corpo. L’altra alternativa sarebbe una sede all’interno di Villa Pamphili, ma anche questa mancherebbe dei presupposti per essere adeguata alle esigenze degli agenti.
“Chiedo al sindaco Roberto Gualtieri e all’Amministrazione Capitolina di trovare una giusta collocazione per la banda storica della polizia locale di Roma Capitale, dialogando in maniera costruttiva con la Sovrintendenza. Questo per il prestigio e l’importanza che la banda rappresenta per la Polizia locale di Roma e per le polizie locali di tutta Italia e a cui i colleghi e i cittadini di Roma sono particolarmente affezionati”, dichiara Silvana Paci, Presidente Nazionale dell’ANVU, Associazione Professionale della Polizia Locale d’Italia. “Il valore e la professionalità dei componenti della Banda non possono assolutamente andare dispersi né turbati da vicende che comprometterebbero uno dei più celebri simboli della Capitale”.