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Roma, incendio nel carcere di Regina Coeli, detenuto da’ fuoco alla sua cella: sfiorata la tragedia

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Carcere Regina Coeli

Tragedia sfiorata nel carcere di Regina Coeli, a Roma, dove nel pomeriggio di ieri è divampato un incendio causato dal folle gesto di uno dei detenuti.

Nel primo pomeriggio di oggi, un detenuto rumeno ha dato fuoco al materasso e a tutto quello che c’era nella sua cella del Centro Clinico del carcere.” Ha raccontato Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.

“Un fatto grave, che avrebbe potuto avere peggiori conseguenze se non fosse intervenuto per tempo il personale di Polizia Penitenziaria. Si è reso necessario sfollare il Reparto detentivo, tra i quali detenuti ristretti vi è anche uno degli americani coinvolto nell’uccisione del vice Brigadiere dei Carabinieri Cerciello Rega”.

“Poteva essere una tragedia – prosegue Somma – sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di servizio nel Reparto e dal successivo impiego degli altri poliziotti penitenziari. Sono stati bravi i poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Regina Coeli a intervenire tempestivamente, con professionalità, capacità e competenza”.

Somma ha espresso ai poliziotti di Regina Coeli tutta la sua solidarietà e vicinanza. Il segretario del Sappe ha evidenziato come “la situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici”.

Anche il segretario generale del Sappe Donato Capece ha commentato l’accaduto, denunciando la ciclicità di questi gravi episodi spesso provocati da detenuti stranieri:

“E’ sintomatico che negli ultimi dieci anni ci sia stata un’impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni ’90 sono passati oggi ad essere oltre 20mila. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d’origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia”.

“E’ solo grazie ai poliziotti penitenziari, gli eroi silenziosi del quotidiano a cui va il ringraziamento del Sappe per quello che fanno ogni giorno, se il numero delle tragedie in carcere è fortunatamente contenuto. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziari, a cominciare dal ripianamento delle carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria del Lazio”.

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