Emergono nuovi dettagli sull’esplosione avvenuta ieri, venerdì 2 giugno, a Colli Aniene, a Roma. Le fiamme hanno avvolto sette piani di una palazzina, dalla quale è partito l’incendio. Il fuoco ha reso il palazzo inagibile e il bilancio è terribile: un morto, 16 feriti, 7 ustionati, 10 intossicati, 30 famiglie evacuate.
Incendio a Colli Aniene: indaga la procura
Si cercano di capire le cause di questa tragica esplosione che ha coinvolto 7 piani della struttura. La Procura ha avviato le indagini e l’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e dal sostituto procuratore Roberta Capponi ed è stata affidata ai vigili del fuoco e alla Polizia. Nel frattempo, gli abitanti del palazzo puntano il dito contro la ditta che stava svolgendo i lavori nello stabile da ormai cinque mesi. L’azienda, però, si è difesa sostenendo di non avere alcuna colpa dell’incendio e che il boato è partito dal secondo piano di un appartamento.
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Fermati due uomini sospetti: si aggiravano nei dintorni del palazzo
Oggi sono emerse però nuovi dettagli. Durante i servizi antisciacallaggio predisposti dalla Questura di Roma, presso lo stabile in cui ieri, in via d’Onofrio, si é sviluppato il terribile incendio, il personale delle volanti ha proceduto al controllo di due uomini. I due si aggiravano con fare sospetto nei dintorni dell’edificio poco prima dell’incendio. Uno di loro, di nazionalità rumena, é stato fermato, poiché aveva a proprio carico un ordine di cattura per lesioni personali. Adesso si cercherà di capire cosa stavano facendo i due uomini sospetti intorno alla struttura ma, soprattutto, le cause e le dinamiche del rogo che ha sconvolto un intero quartiere.
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