Migliaia di persone in piazza a Roma per dire no alla guerra in Ucraina. La manifestazione nazionale “Cessate il fuoco, per un’Europa di pace” è iniziata alle 14:00, da piazza della Repubblica fino a piazza San Giovanni. A convocarla è stata la Rete Italiana Pace e Disarmo e con l’adesione delle organizzazione della società civile italiana a favore della pace. Non ha partecipato invece la Cisl, che ha pubblicato un comunicato in cui si parla di: “pesanti pregiudizi e derive ideologiche che sottintendono una sostanziale equidistanza tra le parti in guerra”.
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La manifestazione per la pace
Oggi il movimento pacifista ha avviato la manifestazione a favore della pace, partita da piazza della Repubblica. Una seconda manifestazione avrà inizio alle 17 in piazza San Giovanni fino alle ore 19. L’evento attende circa 25mila persone. Il corteo è preceduto da una lunga bandiera raffigurante l’arcobaleno della pace. Al riguardo è intervenuto anche il leader della Cgil, Maurizio Landini, poco prima di indirizzarsi verso piazza San Giovanni dicendo: “Bisogna fermare la guerra, chiedere l‘intervento dell’Onu, che sia presente al tavolo delle trattative. La strada non è l’invio delle armi, ma il ricorso alla massima diplomazia. Non possiamo accettare la guerra come strumento di relazione tra Stati”.
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La Cisl non partecipa
Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ha firmato il comunicato riguardo la motivazione della non partecipazione. Il motivo principale è quello della “neutralità attiva” infatti Sbarra ha dichiarato che: “Non si può essere neutrali, noi siamo con il governo italiano, stiamo con le misure che sono state prese. Non ci possono essere equivoci e equidistanze tra aggressori e aggrediti, noi siamo con l’Ucraina e contro Putin“. Il ragionamento della Cisl è che come la Resistenza in Italia fu aiutata con le armi dagli Alleati, lo stesso andrebbe fatto nei confronti della resistenza ucraina. Nonostante la Cisl non prenda parte alla manifestazione ha annunciato che sostiene le sanzioni e le misure messi in campo dall’Europa e dal governo. Ha inoltre dichiarato: “La pace si costruisce con atti concreti. Ed essere neutrali è un concetto troppo ambiguo che presuppone un’equidistanza per noi inaccettabile tra le parti in guerra”. Sbarra ribadisce, inoltre, di essere “con l’Ucraina senza se e senza ma“.