Le prime pistole elettriche in dotazione e il primo uso, non certo lodevole, nella Capitale. Ieri sera, infatti, un poliziotto si è visto costretto, per calmare un uomo che stava dando in escandescenze, ad usare il taser, quell’apparecchio che dal 14 marzo è in dotazione alle forze dell’ordine. Una misura voluta soprattutto dalla Lega per tutelare gli agenti, per salvaguardare il loro prezioso lavoro.
Il primo utilizzo del taser a Roma (Tor Bella Monaca)
Intorno alle 23.30 di ieri, in via di Santa Rita da Cascia, nel quartiere Tor Bella Monaca, gli agenti di Polizia del VI Distretto Casilino, insieme alle volanti, si sono presentati alla porta di un appartamento per notificare agli inquilini, un uomo e una donna, un cambio di misura detentiva. I due, infatti, dovevano essere trasferiti in carcere secondo quanto disposto dall’autorità giudiziaria per spaccio di droga.
E se la donna, una ragazza di 24 anni, non ha opposto resistenza e non ha potuto fare altro che accettare, lo stesso non si può dire del compagno, classe 1969, che ha pensato bene di dare in escandescenze. L’uomo ha impugnato due coltelli, ha minacciato l’autolesionismo e si è procurato diversi tagli al collo e al torace. Tra ripetute minacce, fino a quando per calmarlo ed evitare il peggio un agente di Polizia ha utilizzato il taser. Sul posto è intervenuto anche il personale sanitario del 118, per tutte le cure del caso, che ha riferito come non ci fosse stata nessuna conseguenza relativo all’uso della pistola elettrica. Discorso diverso, invece, per le ferite che l’uomo si è procurato da solo e per le quali è stato trasportato al Policlinico Tor Vergata.
La polizia locale senza Taser
Le pistole elettrice sono state assegnate alla Polizia, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, ma non agli agenti di Polizia Locale. E il sindacato, che ha come segretario Milani, urla all’ennesima discriminazione. “Ennesima discriminazione per le Polizie Locali, già costrette ad essere impiegate negli stessi servizi, prive delle tutele assistenziali e previdenziali delle altre forze dell’ordine. A Roma poi, è ormai consuetudine essere impiegati negli sgomberi di appartamenti in quartieri difficili come San Basilio e Torbella Monaca, su disposizione del Prefetto ed è frustrante per i lavoratori, vedere i colleghi di altre forze operare con caschi, sfollagente ed altri strumenti di protezione individuale e essere invece considerati dalla propria amministrazione e dal governo, lavoratori di serie B. Sarebbe ora che le organizzazioni sindacali tutte, si decidessero a pretendere parità di trattamento” – concludono dal Sindacato.