Adescava le sue vittime su Facebook, le drogava con sedativi ipnotici per poi abusarne sessualmente, filmarle e condividere i video hot via chat con gli amici. Un copione squallido e senza pietà quello che da settembre 2022 a gennaio 2023 ha portato avanti il netturbino 59enne di Riano, arrestato a Roma per violenza sessuale e diffusione illecita di video e foto private.
Tre fino a ora le vittime accertate che sarebbero state “protagoniste” di un film dell’orrore, la regia violenta affidata a un uomo che approfittava del loro stato di incoscienza, indotto da mix di alcol e farmaci, per poi stuprarle. Una di loro, però, ha deciso di denunciarlo e raccontare la sua storia, per permettere alle altre vittime di violenza di non sottostare a una trama ingiusta.
Regalava santini e rosari, vantava comparse sui set cinematografici e un’infanzia difficile
L’incontro con il 59enne risale al 2020, via chat Facebook. Un approccio apparentemente innocuo per l’ex banconista di gelateria che, a distanza di mesi, figurerà invece tra le sue vittime. I due cominciano a scriversi, racconta la donna a Repubblica. Lei fa fatica ad aprirsi, ma l’uomo riesce a conquistare la sua fiducia e ben presto iniziano a uscire e a frequentarsi anche fuori dal web.
Mesi di confidenze via chat, in cui il 59enne racconta la sua vita, parla di sua figlia e dei suoi profondi valori religiosi. Alla donna regala persino dei santini e dei rosari. Vive di apparenze l’aggressore, sui social si atteggia tra scene dei set cinematografici, vantando piccole comparse in film come “Tutti a Ostia Beach” di Alvaro Vitali nel 2013. Tra le tante foto in cui emula Keanu Reeves e Fabrizio Moro, convinto della sua prestanza fisica da sfoggiare anche in palestra, esibisce anche al collo una croce tau francescana. Il suo spiritualismo, la sua morale millantata su Facebook, sono contraddetti però dai racconti dell’ex compagna e delle vittime.
Il racconto di una vittima: “Mi sono svegliata nel letto senza pantaloni”
Tra queste, una decide di interrompere la frequentazione con l’uomo e rimanere comunque in buoni rapporti, amici. A gennaio 2023, però, il rapporto prende una piega inaspettata. “Una sera mi chiama, stavo vivendo un brutto periodo, lui disse che sarebbe venuto a prendermi e mi avrebbe cucinato la cena a casa sua”, racconta una vittima. Un corteggiamento coi fiocchi, anestetizzato poi con la droga dello stupro.
Alla fine lui si fa trovare a casa sua per cenare insieme. Quando alla donna viene offerto del prosecco però, perde i sensi. Si risveglia poche ore nel letto di casa sua, senza pantaloni e col netturbino accanto, la sua mano in faccia. “Mi disse che mi ero sentita male e che non voleva lasciarmi sola”, una giustificazione assurda che però non l’ha convinta. L’ex banconista di gelateria si è così recata dal medico curante, per poi andare al pronto soccorso e farsi visitare d’urgenza. Lì i medici, nel sangue, hanno riscontrato la droga dello stupro, confermando così che aveva subito violenza. La denuncia per l’uomo scatta il giorno stesso.
Le indagini
L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Tivoli e messa in atto dai poliziotti romani della squadra mobile di Viterbo e dal Commissariato di Pubblica Sicurezza “Flaminio Nuovo. Le autorità si sono concentrate sulle violenze protratte tra settembre 2022 e gennaio 2023 in diverse località a Nord di Roma, tra cui Capranica, Riano e Mazzano Romano.
Grazie alla testimonianza di una vittima, gli investigatori hanno proceduto con la perquisizione dell’abitazione del 59enne accusato di stupro. Al suo interno, gli inquirenti hanno sequestrato una confezione di farmaco sedativo ipnotico e lo smartphone. Nel telefono inoltre, i poliziotti hanno raccolto elementi sufficienti a ricostruire almeno altre due violenze, avvenute con le stesse modalità.
Sul telefono cellulare erano infatti presenti le immagini di tre diverse donne inermi, mentre subivano violenze sessuali. Scene inviate anche ai proprio amici, commentandole con toni ironici e sprezzanti. Tra il materiale riscontrato degli inquirenti, anche le conversazioni con le vittime: alla richiesta di spiegazioni sul perché si sentissero confuse dopo aver trascorso la notte insieme, aveva fornito improbabili spiegazioni alle donne, smentendo i rapporti sessuali.
Arrestato al Casilino e condotto a Regina Coeli
La Procura di Tivoli, dopo aver valutato i casi a carico dell’uomo, ha inviato per competenza territoriale il fascicolo alla Procura di Viterbo. Quest’ultima ha ritenuto di dover chiedere immediatamente la misura cautelare per il 59enne originario di Riano. Al momento l’indagato è stato rintracciato a Roma, nel quartiere “Casilino”, a casa di una nuova compagna e condotto nel carcere di “Regina Coeli”.