Che ai genitori di giovani studenti possa essere sottoposto un questionario per capire eventuali problematiche e stabilire anche come affrontarle, può essere uno strumento in più per la scuola, ma che quest’ultima, invece, tra le domande proposte chieda: ‘Di che razza è suo figlio?’, è estremamente singolare. E il quesito proprio non è andato giù ai papà, alle mamme e anche ai nonni dell’istituto scolastico, situato in zona San Lorenzo a Roma, che sono insorti.
La rabbia dei familiari insorti contro la scuola
Si sono fatti sentire i familiari dei giovani studenti della scuola elementare ai quali proprio non è piaciuta quella domanda. Vada che si cerchi di capire se i bambini possano avere difficoltà legate all’apprendimento, come la dislessia o la disgrafia, ma in tanti si sono chiesti a cosa servisse il quesito sul gruppo etnico o la razza. D’altro canto il quiz, come ha riportato La Repubblica, è stato stilato dal centro clinico Marco Aurelio al fine di consentire al corpo docenti di stabilire un percorso scolastico anche personalizzato, all’occorrenza, ma quella domanda proprio non è piaciuta…
Il centro, autore del questionario, s’è scusato e ha modificato la domanda
Un errore che il centro psicologico, autore delle domande inserite nel questionario, ha ammesso subito e ha proceduto a una modifica, sostituendo la domanda sulla ‘razza’ con quella sulla ‘nazionalità’ e lasciando anche i genitori liberi di rispondere o meno. Uno scivolone ammesso subito dal Marco Aurelio che ha anche voluto scusarsi specificando che si era trattato di uno sbaglio fatto in buona fede che non aveva alcuna finalità diversa dal voler conoscere gli alunni. E i genitori dell’istituto scolastico hanno accolto di buon grado le scuse. Di certo i termini ‘razza’ ed ‘etnia’ sono stati banditi. Tutto sarà solo e semplicemente relativo alle capacità di apprendimento dei giovanissimi studenti.