Roma. Un amore, o meglio, un’ossessione nata proprio tra i banchi di una chiesa, funzione dopo funzione, cerimonia dopo cerimonia. E ora, però, rischia di finire in tribunale. Il protagonista di questa contorta vicenda è un parrocchiano di 62 anni che per diversi mesi avrebbe perseguitato il sacerdote della sua chiesa, che aveva frequentato con attenzioni morbose, telefonate a qualsiasi ora, e non solo. Anche appostamenti, pedinamenti e minacce. Insomma, un’ossessione in piena regola, con tutti i tentativi di dissuasione da parte della vittima totalmente inutili, vani. Qualche mese fa, il primo riscontro giuridico: un’ordinanza del tribunale di Roma ha proibito al fedele di avvicinarsi al religioso e alla chiesa dove il prete celebra le sue funzioni religiose, come riportato anche da Repubblica. Ma la vicenda rischia di finire direttamente in tribunale, in quanto la Procura sarebbe pronta a richiedere il processo per il parrocchiano. L’accusa è di stalkig.
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La storia raccontata dagli atti
I fatti, ad ogni modo, sono abbastanza recenti e sono tutti racchiusi nella denuncia consegnata dal prelato alle forze dell’ordine. Negli atti, c’è tutta la storia e gli eventi scandalosi di quel periodo: il tutto era iniziato nel gennaio del 2021 nella chiesa del quartiere San Giovanni. Proprio nei pressi di quella parrocchia, funzione dopo funzione, il parroco era progressivamente diventato l’oggetto del desiderio e delle attenzioni, sempre più morbose, del fedele sessantenne. Lui, 62enne, era all’apparenza un parrocchiano esemplare, ligio al suo dovere, e sempre regolare nelle sue presenze in parrocchia. Pare non saltasse mai un appuntamento: ogni funzione, raduno o evento organizzato dalla parrocchia. La vittima avrebbe più volte tentato di farlo desistere, ma ad ogni no, la sua ossessione aumentava sempre di più. Come detto, centinaia di chiamate, irruzioni improvvise in sagrestia, appostamenti, pedinamenti. Alla fine, la denuncia è risultata essere l’unica via.