Già da ieri mattina, 16 gennaio 2023, è diventato inattivo il servizio del “nucleo Prime Cure” all’interno della struttura sanitaria di Casal Bernocchi, gestita dall’Asl Roma 3. Il distretto sanitario per le urgenze, all’interno delle logiche territoriali di X e IX Municipio, permetteva di alleggerire, dove possibile, il carico di pazienti presso i pronto soccorsi presenti nell’Ospedale Grassi e il Sant’Eugenio dell’Eur.
Roma Sud, i comitati: “Riattivate il distretto sanitario a Casal Bernocchi”
Una situazione che ha spinto numerosi Comitati di Quartiere, situati tra X e IX Municipio, a scrivere alla Regione Lazio, nella speranza di poter riattivare il “nucleo Prime Cure” di Casal Bernocchi. Infatti, in maniera congiunta i seguenti CdQ hanno inviato una lettera di denuncia, firmata da:
- CDQ Dragoncello
- Comitato Cittadino di Dragona
- CDQ Casaletto Giano Case Basse
- CDQ Centro Giano
- CDQ Vitinia
- CDQ Bagnoletto
- CDQ Insieme per Stagni
- CDQ Giardino di Roma
- CDQ Acilia Nord 2018
- CDQ San Francesco
- CDQ Idroscalo
- CDQ Bernocchi
- CDQ Stagni di Ostia
- Associazione Decimo Solidale
- Associazione Siamo Rete
- Associazione Fermata Giardino di Roma
- Associazione del Verde Giardino di Roma
- Associazione Vicini di Casa dell’infernetto
- Associazione Tutela del Verde Giardino di Roma
- Associazione Viviamo Vitinia
All’interno della lettera, i Presidenti dei vari Comitati e Associazioni riferiscono: “Intendiamo rappresentare il sentimento che accumuna i cittadini del quadrante, esprimendo totale dissenso rispetto a questa scellerata decisione che ha come effetto immediato quello di rendere più fragile e scoperto il nostro territorio. Infatti, la già pesante situazione della sanità locale continuamente sottoposta a dannosi (e spesso sconsiderati!) tagli ai servizi, che hanno comportato il progressivo depauperamento del nucleo di Cure Primarie di Casal Bernocchi e la riduzione dell’organico ospedaliero, viene oggi ulteriormente aggravata dalla chiusura di un presidio sanitario nell’entroterra del X Municipio, che serve circa 150.000 abitanti, molti di cui anziani e bambini”.
Continuano: “Tale chiusura, quindi, a nostro avviso esaspera ancora di più il disservizio patito dai cittadini dei nostri quartieri che saranno così costretti a doversi recare con non poca difficoltà e sacrificio, al pronto soccorso dell’Ospedale Grassi di Ostia, con spostamenti di zona e senza garanzia di orari, a causa delle lunghe attese nella sala d’aspetto del pronto soccorso“.
I Comitati di Quartiere: “Non smantellate il sistema sanitario tra Ostia e l’Eur”
Prosegue la lettera: “È ferma convinzione degli scriventi rappresentare che, l’emergenza legata alla grave carenza di personale del pronto Soccorso dell’Ospedale Grassi di Ostia, non può essere fronteggiata con altre chiusure e tagli. Pertanto riteniamo inopportuna la scelta fatta di svuotamento del servizio che risponde alla sacrosanta domanda di salute di un grandissimo bacino di utenza comportando di fatto un aumento del numero degli accessi al Pronto Soccorso degli Ospedali Grassi e S. Eugenio, con il definitivo smantellamento del filtro della medicina territoriale e del primo soccorso sanitario”.
Conclude lo scritto: “Sarebbe invece opportuno investire sul potenziamento del polo di Casal Bernocchi, proprio nella considerazione che i fondi del PNRR prevedono la sua trasformazione in una delle sessanta “Case di Comunità” previste nelle ASL 1,2,3 nonché una Centrale Operativa Territoriale. Facendoci interpreti del grave e diffuso disagio che viene così a crearsi per i 150.000 residenti del territorio, chiediamo la rapida e definitiva riapertura del presidio sanitario in questione, nell’interesse prioritario della popolazione, come pure il suo potenziamento, anticipando sin d’ora la volontà di considerare ogni azione sì dovesse ritenere necessaria per la riattivazione di un
servizio nevralgico per il nostro”.
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