Padre e figlio sì, ma anche soci in affare. Loro, infatti, lavoravano per chi spacciava droga, erano i ‘cavalli‘, che nel gergo criminale va ad indicare quelle persone che, per conti di terzi, effettuano materialmente il trasporto della stupefacente. Corrieri, insomma, in cambio di denaro e favori. Ed è proprio questo che loro, apparentemente insospettabili, facevano di lavoro. Almeno fino a quando gli agenti di Polizia di Stato non li hanno ‘beccati’ e arrestati, proprio mentre trasportavano un panetto da un chilo di cocaina.
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Come sono stati scoperti
Sono stati i poliziotti del XIV Distretto Primavalle, nell’ambito delle indagini dedicate al contrasto dello spaccio di stupefacenti, ad individuare i due uomini, padre e figlio, che facevano da ‘cavallo’, partendo dalla zona di Torrevecchia. Dopo una serie di appostamenti, gli agenti hanno sorpreso i 2 sospetti a bordo di un SUV, all’interno del quale nascondevano un panetto da un chilo di cocaina. Destinato a qualche piazza di spaccio.
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L’arresto
Padre e figlio, rispettivamente di 66 e 43 anni, sono stati arrestati: dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il Giudice del Tribunale di Roma ha convalidato l’operato della PG e ha applicato, su concorde volontà delle parti, la pena della reclusione di 2 anni ed 8 mesi per il papà e 4 anni per il figlio. E così gli affari di famiglia sono stati smantellati.
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