Stavolta stava per scapparci il morto. Un ragazzo di 26 anni che adesso è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Umberto I, dove per tentare di salvarlo lo hanno già operato d’urgenza. Ma è ancora in prognosi riservata. Francesco G., studente romano, la notte tra venerdì e sabato voleva andare insieme a un amico alla mega serata organizzata alla Sapienza, un rave party per il quale c’era comunque una specie di servizio d’ordine all’ingresso, più che altro per controllare che venisse pagato il biglietto di accesso. Ma i due ragazzi non volevano pagare il ticket per passare la notte al rave e hanno pensato di scavalcare il muro di cinta di viale dell’Università, all’altezza del civico 30.
Un gesto che è costato caro al 26enne.
Il giovane è caduto, mentre all’interno la musica copriva le grida disperate dell’amico e, in seguito, il rumore della sirena dell’ambulanza. I sanitari si sono accorti subito delle brutte condizioni del ragazzo e l’hanno portato in codice rosso all’Umberto I.
Tutto accade mentre dentro si continua a ballare: l’ennesimo rave che attira giovani come mosche: alcol e musica a poco prezzo, divertimento assicurato, ma niente sicurezza, niente legalità, tutto all’insegna dell’abusivismo. Un fenomeno che il Rettore non riesce a contrastare, nonostante le segnalazioni alla Questura di Roma, forse perché non è mai stata esplicitata una richiesta di sgombero.
E così l’università romana continua a essere una mega discoteca. Alla faccia di Minerva e della Sapienza tutta.