Rinviata a giudizio con l’accusa di omicidio colposo una dottoressa, E. M., che avrebbe aspettato troppo prima di operare d’urgenza una donna incinta e nonostante ci fosse più di un campanello di allarme. I fatti risalgono al settembre 2021 e la ginecologa che ai tempi lavorava nel reparto di ginecologia della clinica “Mater Dei” di Roma avrebbe aspettato troppo prima di procedere con il cesareo, insistendo per un parto naturale nonostante ci fosse più di un campanello di allarme indicante un’infezione batterica in corso e così, dopo 7 ore di travaglio, quando ha deciso di intervenire d’urgenza, per il piccolo non c’era più nulla da fare, era troppo tardi.
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La mamma era stata ricoverata in fase di travaglio alle 12.35. Dal momento in cui era arrivata nella clinica aveva già la febbre, sottoposta ad una terapia antibiotica ma a fronte del netto peggioramento della donna la ginecologa invece di praticare un parto cesareo di urgenza avrebbe comunque continuato a temporeggiare. Stando alla ricostruzione effettuata dal Pubblico Ministero, come riportato dal Messaggero, già in quel momento c’erano ‘allarmanti sintomi di un’infezione da coriamniotide’, ovvero un’infiammazione delle membrane fetali di origine batterica e che la maggior parte delle volte è causata da un travaglio prolungato.
Il capo di imputazione e il processo
Ecco quanto si legge nel capo di imputazione: ‘anziché eseguire un nuovo monitoraggio della temperatura dopo 30 minuti, come imposto dalla pratiche medico-sanitarie, l’imputata teneva una condotta colposamente attendista e ometteva di eseguire un parto cesareo di urgenza, nonostante il persistere alle 18.50 di uno stato febbrile grave (39 gradi) di una dilatazione della cervice ancora non completa e della presenza di segni di sofferenza fetale’. Rinviata a giudizio, la dottoressa adesso dovrà affrontare un processo per omicidio colposo mentre le posizioni degli altri membri dell’equipe medica finiranno, presumibilmente, archiviate.
Il neonato morto al Pertini
Una storia terribile che è venuta a galla dopo giorni dopo l’altrettanto atroce episodio che ha visto coinvolta un’altra neomamma ed il suo bambino. Il piccolo è infatti deceduto per soffocamento mentre la donna lo stava allattando. Siamo all‘ospedale romano Pertini. Stremata dal lungo travaglio e dal parto, la donna si è improvvisamente addormentata e per il piccolo, purtroppo, non c’è stato scampo. Nessuno si è accorto per tempo di quanto stesse accadendo e quella che era una gioia immensa ed indescrivibile si è ben presto trasformata in un atroce dramma.
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