Giallo sulla circonvallazione Nomentana, a Roma, dove è emerso un corpo in avanzato stato di decomposizione, ancora non identificato. La salma è stata rinvenuta nella tarda serata di ieri, lunedì 16 ottobre, in un’intercapedine del cavalcavia, in uno spazio nascosto alla vista.
Ed è così che, presumibilmente per settimane, il corpo di un uomo è stato occultato. Rinvenuto dai carabinieri della VII sezione rilievi, al momento i militari stanno effettuando gli accertamenti del caso per risalire all’identità del soggetto e far luce sulla vicenda.
Ritrovato un cadavere a circonvallazione Nomentana: il corpo in avanzato stato di decomposizione
Il cadavere è stato rinvenuto ieri intorno alle 23.50 in un’intercapedine della circonvallazione Nomentana, all’altezza dell’angolo con via Livorno. Secondo le indagini che i carabinieri stanno portando avanti in queste ore, il corpo apparterebbe a un senza fissa dimora di 39 anni, di origini tunisine.
Tuttavia non sono ancora chiare le modalità del suo decesso. Sembra che comunque sul corpo, in avanzato stato di decomposizione, non ci siano segni di violenza. La salma è stata trasportata all’obitorio del Verano per l’autopsia, che chiarirà meglio i dettagli sul decesso.
Dramma dei senza fissa dimora a Roma: le morti “invisibili”
Qualora le indagini del nucleo investigativo appurassero che davvero l’uomo sia morto per cause naturali, la vicenda sarebbe l’ennesima dimostrazione dello stato di totale invisibilità sociale in cui vertono i senza fissa dimora. Con il caldo torrido e il freddo pungente, i senzatetto a Roma, già ai margini, spesso scompaiono per le condizioni di estrema povertà e abbandono. Come fu quest’estate per Sorriso, il clochard ritrovato a Villa Gordiani e venuto a mancare per il caldo, amato e benvoluto nonostante l’indigenza patita ogni giorno.
Tragedie che si consumano anche nei quartieri più rinomati, come a Prati, dove a marzo fu ritrovato un senzatetto privo di vita in mezzo ai secchioni di via Ottaviano, probabilmente cercandosi di riparare; oppure nella riserva naturale dell’Aniene, dove sempre nello stesso anno è stato ritrovato un senzafissadimora di 50 anni, perito per complicazioni cardiache. Senza cure, senza rifugio e senza diritti, in una Roma dove morire in strada è una prassi che si consuma troppo spesso.