Il Ddl Zan non è ancora stato approvato, anche se sarebbe più appropriato dire che è stato letteralmente ostacolato. In molti non ne comprendono l’utilità, né l’esigenza. Eppure le discriminazioni, le violenze, le aggressioni e gli insulti gratuiti verso la comunità Lgbtq+ sembrano non (voler) cessare.
L’ultimo episodio è avvenuto ieri sera a Roma e, per essere più specifici, alla Gay Street. Quanto riporteremo è una testimonianza, un racconto che potrebbe essere andato esattamente così o un po’ diversamente. Eppure sentiamo il bisogno di raccontarlo perché l’aggressione di ieri sera varrà comunque come simbolo: uno dei tanti che si aggiungono agli episodi di violenza nei confronti di una comunità quasi abbandonata dallo Stato.
Gay Street: ragazza aggredita per ‘uno sguardo’
“Come quasi ogni venerdì, ieri notte, ero alla Gay Street di Roma, in pieno centro di fronte al Colosseo. Un amico mi chiama preoccupato: arrivo da lui e trovo una ragazza della mia età dentro un’ambulanza, piena di tagli e sangue sul viso e su entrambe le gambe.
Purtroppo non mi hanno lasciato avvicinare e ho potuto parlare solo con la sua fidanzata: la ragazza si era allontanata da sola per cercare un bagno e dal racconto che emerge due ragazzi, lamentandosi presuntuosamente del fatto che lei “guardasse le ragazze”, l’avrebbero aggredita e riempita di tagli sul viso e sulle gambe con un coltellino. Ovviamente le ho offerto il sostento legale di Gay Help Line qualora ne avesse bisogno, come di quello psicologico“.
Violenza di genere: ecco perché il ddl Zan va approvato
A raccontare, quest’episodio, è Pietro Turano: attore e membro attivo della Comunità Lgbqt+. Pietro continua specificando che purtroppo “non ho molti altri elementi né testimoni, magari è andata diversamente rispetto al poco che so ma una cosa per me è certa: la violenza nei confronti delle persone lgbt+ è visibilmente in aumento e il penoso dibattito che ha portato all’ennesimo rinvio del ddl contro l’omotransfobia sta legittimando l’odio di tante persone“.
Ci sono tante leggi che tutelano le aggressioni eppure quotidianamente assistiamo a violenze, accoltellamenti e massacri inspiegabili. Approvando il ddl Zan forse questi episodi di odio non termineranno ma sarebbe un segnale forte: un passo verso la comunità Lgbt+ e un messaggio contro chi, della cultura dell’odio ha fatto vita.